Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

l nehiesta sui salari 207 campioni. La cosa non è del tutto innocua in quanto implica la non estensibilità proporzionale dei dati raccolti e rende 1nolto incerto ogni tentativo di classificazione convenzionale. D'altra parte c'è da avvertire che anche se i censimenti avessero indicato le produzioni specifiche, e si fosse potuto procedere a scelte di campioni, niente avrebbe assicurato la loro facile raggiungibilità in via organizzativa e i risultati avrebbero potuto venire fortemente ridotti, da un punto di vista quantitativo, da scelte in prima istanza. A tale ostacolo d·i carattere oggettivo si affiancava l'altro, puramente soggettivo, costituito dalla profonda diffidenza, da parte di chi impostava l'inchiesta, verso il metodo statistico applicato a fenomeni non omogenei. Si sono allora smistati i censimenti di ogni settore (metallurgico, chimico, alimentazione, legno, abbigliamento, edili, fornaci, vetro, poligrafico, ·aziende statali e municipalizzate) alle organizzazioni decentrate delle Camere , del lavoro rionali, affidando ai loro segretari la scelta di aziende grandi, medie e piccole di ogni settore che rispondessero ai criteri di una rapida raggiungibilità e che rappresentassero diversi tipi di organizzazione produttiva. In questa prima ·fase lo smistamento dei censimenti era accon1pagnato da un piccolo questionario (uno per ogni fabbrica registrata nel censimento) che voleva costituire un pio tentativo di inchiesta indiretta e che come strumento si è rivelato quasi fallimentare. In esso si chiedeva il numero dei dipendenti distinto per qu~lifiche e l'invio di due buste paga per ogni qualifica operaia (l'una col superminimo massimo e l'altra col n1inimo), notizie sui fuori-busta, nonché gli eventuali regolamenti dei cottin1i e dei premi. L'esiguità dei risultati dell'inchiesta indiretta ha costretto rapidamente l'ufficio studi. a passare alla fase dell'inchiesta diretta. In base alle indicazioni avute dalle CdL rionali si sono organizzati incontri con picco~i gruppi ùi operai di ogni singola fabbrica, e si è proceduto a riempire un questionario generale piu ampio e completo del primo, sul quale occorre spendere qualche parola. Originarian1ente il questionari~ era molto con1plesso e constava di una ventina di pagine, esso costruiva una serie di tavole da compilare con dati quantitativi e introduceva una serie di capitoli fra cui alcuni relativi alla organizzazione specifica della_ produzione, alla descrizione- del macchinario e del ciclo produttivo, analisi delle mansioni, valutazioni quantitative della produzione ecc. Il questionario si è dovuto ridurre non solo perché il riempimento di uno solo avrebbe richiesto vari mesi, ma anche perché molte delle domande ivi contenute rientravano nel gruppo di quelle a cui gli operai non possono rispondere senza· violare il contratto di assunzione. Pertanto il questionario ven!1e fortemente ridotto e sostanzialmente si presenta diviso come segue: una prima parte chiede notiziè sulla azienda in generale e sulla produzione speciBibliotecaGino Bianco

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