Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

• Liliana r aenza lizzati >>. È accaduto parecchie volte nella vita interna di uno stato capi• talistico che una istituzione avente carattere di pubblica utilità o di servizio sia passata, attraverso varie fasi di sviluppo, da una gestione di libera intrapresa o di tipo privatistico, ad una di tipo parastatalistico o statalistico (le nazionalizzazioni e le statizzazioni). Anche i partiti rivoluzionari sono passati da una fase privatistica (i partiti di opinione con la libera concorrenza delle correnti interne) ad una statalistica (i partiti di organizzazione con il monopolio assoluto o relativo degli àpparati e la conseguente scomparsa della democrazia interna). In tale fase il partito rischia di diventare una sinecura e gli interessi che ne condizionano la politica finiscono per coincidere non con quelli della classe in senso lato, che il partito pretende di rappresentare, ma con quelli, piu ristretti, dell'apparato, cioè con quelli di una corporazione o di una consorteria che ha funzioni dirigenti. Tale consorteria si colloca, con il suo partito, accanto alle altre istituzioni statali capitalistiche che dovrebbe socializzare e si oppone allo stato capitalistico nel suo complesso per ragioni di legittima difesa (ragioni tipicamente corporative o sindacali). Cosf la lotta degli apparati all'interno dei partiti contro le insorgenze della base (un antagonismo su scala ridotta tra stato e società civile) o la lotta degli stessi apparati all'esterno con il concorso della base contro la pressione delle forze capitalistiche dello stato ricorda piu quella degli operai che si chiudono in una fabbrica su cui pende la minaccia dei licenziamenti o della chiusura, che non quella .di una classe che combatte per liberare sé stessa e tutta la società perché portatrice di valori non meramente classisti, ma universali e umani. Si pone con urgenza oggi il compito della « socializzazione >> <lei part1t1 operai. Se la socializzazione dello stato consiste nella conquista del potere dello stato e nell'assorbimento delle funzioni statali da parte della nuova classe dominante fino al deperimento della classe e dello stato; se la socializzazione delle imprese consiste nella autogestione delle imprese mediante i consigli; la socializzazi~ne del partito - che è pregiudiziale alla conquista dello. stato, essendo il partito lo stato in nuce - dovrà necessariamente consistere nella conquista del potere del partito da parte della sua « base )), cioè nell'assimilazione della burocrazia di partito; il che· può realizzarsi, a nostro avviso, solamente decentrando le funzioni dei burocrati alle istanze di base. La maturazione della autocoscienza di classe nelle istanze del partito si realizzerà in concomitanza con il deperimento dall'apparato dirigente, che ne è la sua escrescenza parassitaria. Solo allora potrà dirsi superata la lacerazione tra società civile e stato all'interno del partito. LILIANO FAENZA Biblioteca Gino Bianco

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