Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Il partito-apparato società civili, e diventano poi società di diritto, stati. L'antagonismo che consegue tra ciascuno « stato >>e la rispettiva « società civile >>è immanente ad ogni associazione, tende a dotare di forza autonon1a lo stato facendolo reagire sulla società civile. V'è in atto nella società conten1poranea, sia in quella a struttura capitalistico-finanziaria che in quella a struttura collettivistica, un processo verso la tecnicizzazione delle funzioni, la burocratizzazione delle attività, che è con~tatabile sul piano della esperienza comune prima ancora che accertabile sul piano e con gli strumenti dell'indagine sociologica. Il gigan- · tesco sviluppo tecnico industriale sta sconvolgendo il tessuto sociale e modificando i rapporti di produzione nell'an1bito dei grandi stati che dominano la scena del mondo. Che Burnham veda in questo sviluppo una smentita _alla previsione marxista di una società capitalistica che trapassa in quella socialista, perché egli constata che la rivoluzione che si prepara non è quella proletaria, ma quella dei managers ( o, aggiungeren11110 noi, dei chozjajstvenniki russi), può valere, semmai, come criterio di approssimazione ad una realtà considerata da un punto di vista «inerziale>>. A parte il dubbio se i managers, i tecnici, siano o meno una classe (il problema è di viva attualità, ma esigerebbe uno sviluppo separato), noi possiamo far nostra l'analisi del Burnham a condizione che ad essa non diamo un valore assoluto. Diremo cioè che la società contemporanea sia capitalistica che collettivistica, tende a diventare sempre piu tecnocratica e burocratica e quindi a statalizzare sempre piu le sue istituzioni, se lasciata a se stessa e se, per conseguenza, le forze interessate ad uno sviluppo democratico non si opporranno a tale processo « inerziale >) lottando duramente per socializzare le strutture. I partiti politici e le organizzazioni sindacali, cioè le soprastrutture del movin1ento operaio reale, sviluppatesi nel quadro di una società civile in fase di burocratizzazione crescente, nell'ambito di stati in cui si è venuto accentuando se1npre di piu il peso specifico dei poteri esecutivi e delle rispettive burocrazie, hanno finito per adeguarsi a tale processo degenerativo, rispecchiandone la tendenza. E poiché la tendenza è implicita in ogni stato conten1poraneo in fase avanzata di sviluppo economico, non è a stupirsi se il problema del burocratismo operaio che noi siamo venuti studiando sin qui non può essere argo1nento esclusivo di polemica contro gli apparati comunisti. Esso è piuttosto la diagnosi di una malattia generale ed enormemente diffusa, come si è visto, anche tra le organizzazioni operaie occidentali non dominate o controllate da funzionari comunisti. È la diagnosi di un cancro che va alterando le cellule e i tessuti della classe proletaria precludendole la possibilità di conquistare il potere nella società e nello stato, fino a quando i becchini della vecchia società gravida della nuova porteranno su di sé le stin1mate della società che deve morire. Al. punto in cui siamo i partiti operai presentano., con i loro apparati, i caratteri di partiti « stataBiblioteca Gino Bianco

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