Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

200 Liliano i:·aenza funzionari di partito jugoslavi si presenta piu laborioso che non ·quello dei funzionari di marca staliniana, abituati a risolvere i problemi dello stato e del partito con atti di imperio. Distaccati in seno alla classe, la cui coscienza politica è legittimo supporre che non sempre maturi con lo stesso ritmo della coscienza di avanguardia, « essi debbono battersi... affinché le loro decisioni nei corrispondenti organi democratici siano socialiste, cioè in armonia con le esigenze della difesa del socialismo contro le tendenze antisocialiste >> 1 • E quando i funzionari non riescono. nel 101-0 intento, l'ultima parola resta alla classe o resta ai funzionari? L'interrogativo rimanda alla vexata quaestio circa la spontaneità e la direzione cosciente, che presumibilmente sarà risolta, nella realtà jugoslava, caso per caso. Tale realtà richiederebbe tuttavia una coscienza diretta e non semplicemente libresca del comunismo jugoslavo, al quale guardiamo, comunque, con profondo . interesse. 8. Il partito come « Principe >>. Nell'esperimento dei c<?nsigli, tentato a Torino dalla frazione socialista di « Ordine Nuovo >> nel 1919 e nel 1920, noi po-ssiamo scoprire una esigenza analoga a quella dell'autogestione jugoslava, la quale rimanda a sua volta - in sede teorica - alla formulazione leoiniana sviluppata in Stato e Rivoluzione. Il movimento operaio italiano post-fascista ha ricalcato nelle sue strutture politiche e nelle impostazioni tattiche, i temi e le soluzioni avanzate dallo Stato-pilota. Dei due partiti proletari, l'uno presentò subito i connotati evidenti di una bolscevizzazione in atto, l'altro di una bolscevizzazione avanzata. Si trattò comunque di ur:ia bolscevizzazione piu voluta dai vertici che dalle b~si ed oggi giustificata pretestuosamente, da qualche parte, con i pt:;ricoli della guerra fredda. Prima del fascismo invece, all'infuori della tradizionale prassi socialriformista, « Ordine Nuovo >> poté scrivere una pagina di storia operaia che oggi può essere considerata come un contributo dell'italo-marxismo alla ricerca della via italiana al socialismo non solo, ma all'impostazione del problema del partito e dello stato. t di grande momento anche adesso l'affermazione di principio che spinse gli ordinovisti a ricercare un filone soviettista nella tradizione sindacale italiana. La classe capitalistica, in regime di capitale finanziario, sposta il suo centro di gravità dal parlamento ai consigli di amministrazione delle · grandi società e dei monopoli. La classe proletaria deve cercare il suo centro di gravità fuori dai sindacati, nelle commissioni interne. La conquista delle fabbriche è un'anticipazione pratica del nuovo tipo di stato, lo stato dei . consigli, basato sull'autogoverno. In Italia, dove esisteva una burocratizzazione del movimento operaio a livello sindacale e la polemica contro 1 / bid., p. 12or. Biblioteca Gino Bianco

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