Liliano } aenza È appena il caso di aggiungere che tale problematica - nel movimento operaio italiano - si è aperta precisamente perchè si sono riprodotte in mezzo a noi circostanze analoghe a quelle verificatesi in seno alla socialdemocrazia tedesca; ed è dal modo come si riuscirà ad impostare e risolvere tale problematica, che la crisi del movi1nento reale potrà essere superata. La scuola dell'italo-marxismo potrebbe dare un contributo fecondo alla comprensione teorica e al rovesciamento pratico di una situazione che si presenta aJ proletariato internazionale con i caratteri del gramsciano nodo storico. Che, dopo quanto si è detto sin qui, la socialQ.emocrazia tedesca nonostante ~a dialettica interna delle correnti ci offra l'esempio di una organizzazione a tendenza sempre piu spiccatamente conformistica, di un partito ufficiale che riesce a conservare la supremazia sul partito reale a dispetto di tutti i congressi, anzi proprio grazie ad essi, non può costituire un rompicapo per noi purché seguiamo le vicende congressuali dei partiti socialdemocratici attuali e delle Trade Unions cui abbiamo già fatto cenno. Semmai i funzionari dell'apparato tedesco hanno dato, anche in questo campo, una lezione che 1 loro confratelli bolscevichi, ad esempio, hanno saputo utilizzare superando largamente i maestri al tempo delle lotte interne fra la destrà buckariniana, la sinistra trotzkista e il centro staliniano. Perché quando l'esecutivo di un partito tiene nelle proprie mani le chiavi della carriera è ovvio che i funzionari periferici si sentano intimamente sol~ecitati a tenere le rispettive organizzazioni bene in linea con la politica dell'esecutivo, anche quando le organizzazioni dimostrano tendenze spiccatamente rivoluzionarie. E ciò tanto piu quanto piu le genuine aspirazioni democratiche della base vengono canalizzate dalle cinghie di trasmissione di parecchi strati di burocrati, come accadeva appunto nei distretti cosiddetti « giganti >> della socialdemocrazia tedesca, la cui base chiedeva un mutamento di rotta, e i cui delegati al congresso votavano per lo statu quo. 6. Gli apparati e il potere sta.tale. Il partito è lo stato in nuce. Il suo apparato, la classe politica di quello stato. Ogni tipo di società seleziona uno strato dirigente che tende a diventare egemone non soltanto sul terreno etico-politico, ma anche su quello economico-corporativo. Quando la circolazione in seno all'élite viene a mancare, la cristallizzazione dello strato dirigente, la sua costituzione in casta chiusa è già, di fat~o, realizzata. In questo caso la tensione all'interno di quella società (o, alPinterno di quel partito, tra vertici e base), tensione che può giungere fino alla rottura, denuncia una crisi che diventa crisi ~elle sue strutture. Tale crisi può essere superata ripristinando per tempo la circolazione spezzata, ma raramente accade che la casta chiusa dia prova di tale lungimiranza prev~nendo essa medesima l'urto che si prepara e ripristinando BibliotecaGino Bianco
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