194 Liliana l~aenza sostengono la necessità di una struttura federalistica. Osserva giustamente Karl Schorske che la polemica federalistica ha celato sempre un dissenso conservatore rispetto alla maggioranza del partito che si trovava su posizioni piu radicali. Ma l'apparato, nonostante quella polemica, si sviluppò dopo il congresso di J ena su basi centralistiche 1 • La lotta delle correnti in seno al partito, vale a dire la lotta per la democrazia interna, costituisce anche oggi un inconfondibile test di caratterizzazione psicologica per la « macchina >> dei funzionari. I funzionari debbono, all'origine, godere di un·a reputazione di neutralità per essere considerati al di sopra delle lotte all'interno del partito. Per di piu, vengono selezionati non tanto per il loro talento politico quanto per la loro attenzione ai dettagli amministrativi. In fondo anche le competizioni elettorali diventano per i funzionari un aspetto, sia pure clamoroso, della routine. Ma per conseguire un successo su tale terreno è necessario che l'organizzazione non presenti incrinature. La bur0crazia è istintivamente ostile ad ogni pressione per un mutamento tattico che può provocare differenziazioni all'interno del partito e può alienare frazioni del corpo elettorale. La mentalità del funzionario non può assuefarsi alla dialettica delle idee, ma cerca l'uniformità ideologica, cioè la pace dei cervelli, e, con la pace, l'unità del partito. È chiaro come, in circostanze cosiffatte, il Parteiapparat si venisse. opponendo in n1aniera sempre piu massiccia alle voci di critica, alle richieste di mutamento di rotta che si levavano all'interno del partito. Erano le voci della sinistra socialdemocratica in seno alla quale si selezioneranno le future guide comuniste: le Zetkin, i Thalheimer, i Walcher, ecc. Di fronte a tali critiche e alle articolazioni interne che ne conseguono, l'apparato - per un istinto di conservazione - viene identificandosi sempre piu con la destra, cioè con lo statu quo. Si stabilisce cosf una nuova gerarchia di valori all'interno della socialden1ocr azia tedesca e con tale gerarchia nuovi centri di pÒtere. Il personale· amministrativo in seno al partito esisteva anche prima della comparsa di Ebert, ma la preponderanza del per_sonale politico era, anche dal punto di vista aritmetico, indiscussa. I funzionari del vecchio periodo, inoltre, prendevano parte diretta alla vita degli operai nella fabbrica· e dovevano necessariamente farsi portavoce delle loro esigenze. L 'egemoni 4 della classe sul partito, della « $OCietàcivile » sullo « stato >> era in tali condizioni resa possibile. Con i funzionari del nuovo periodo si verifica al contrario una perdita di contatto tra i vertici e la base, che non è se n9n la forma esteriore appariscente di un processo centralizzatore contro il quale svilupperà in seguito una polemica appassionata l'ala sinistra del partito quando oramai sarà troppo tardi. Se all'ala sinistra non aves_sefatto difetto in quel tempo la lungimiranza politica, essa si sarebbe resa conto che il cen1 K. ScHORSKE, German social democracy ( 1905-1907 ), Harvard Univ., pp. 118 sgg. . . Biblioteca Gino Bianco
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