Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Il partito-apparato zionario clandestino problemi di organizzazione che furono politici in linea pregiudiziale e sindacali solamente in via subordinata. La costituzione di un apparato compiuta con l'occhio costantemente fisso all'esperienza socialdemocratica tedesca (che esamineremo piu avanti) fu da Lenin sostenuta e incoraggiata con inflessibilità. << Guardate i tedeschi )), questa sembra la parola d'ordine di Lenin nel 1902, mentre si accinge a teorizzare la concezione del partito come milizia. « Per prepararsi completamente ai propri compiti, l'operaio rivoluzionario deve diventare anche lui un rivoluzionario professionale >> 1 • I rivoluzionari professionali sono i funzionari del partito, stipendiati dal partito, preparati a vivere una doppia esistenza, legale e clandestin1. Non è ignota a Lenin l'obiezione che ad una simile struttura politica viene mossa dai sostenitori di quella che egli definisce - sulla falsariga dei coniugi Webb - la democrazia primitiva. Nelle circostanze storico politicbe in cui il partito di Lenin deve operare, una larga democrazia all'interno del partito sarebbe « un balocco inutile e dannoso »2 • Sembra pertanto al grande rivoluzionario che le conclusioni a cui giunsero i due coniugi inglesi per giustificare il sorgere del funzionarismo in seno alle Trade U nions debbano valere a maggior ragione per il movimento che egli dirige e che agisce in piena clandestinità: ... gli~operai inglesi nel primo periodo di esistenza dei loro sindacati consideravano come condizione necessaria della democrazia la partecipazione di tutti gli iscritti a tutti i particolari dell'amministrazione del sindacato. Tutte le questioni erano risolte con il voto di tutti i me1nbri e le cariche stesse erano coperte a turno da tutti i membri. Fu necessaria una lunga esperienza storica perché gli operai comprendessero l'assurdo di una simile concezione della democrazia e la necessità di istituti rappresentativi da una parte e di funzionari sindacali dall'altra 3 • Lenin si appella anche all'autorità di Kautsky, le cui considerazioni a sostegno del professionismo politico sono riecheggiate in favore del professionismo sindacale anche da R~naldo Rigola, da noi già citato. V'è, co1nunque, una profonda differenza di grado, se non di qualità, tra i « rivoluzionari professionali>> forgiati da Lenin nel periodo della autocrazia zarista e i burocrati cresciuti sotto la pupilla di Stalin. Alla vocazione eroica dei primi fa da contrappeso il piu prosaico carrierismo dei secondi. Per non parlare dell'aspro .f.ermento democr~tico che animò al tempo di Lenin il partito socialdemocratico russo nonostante il suo funzionarlsmo professionale. 1 LENIN, 2 LENIN, 3 LENIN, Che fare? in Opere scelte, Moskva 1949, p. 227. op. cit., p. _232. . op, cit., pp. 233-34. BibliotecaGino Bianco

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