Il partito-apparato è rondine che faccia primavera, ancora. Perciò mentre il partito politico rispecchia nei suoi istituti e nella sua costituzione interna la società civile e lo stato liberale in mezzo ai quali si muove (al polipartitismo statale corrisponde, ad esempio, la molteplicità delle correnti), il sindacato sviluppa e anticipa quelle strutture che sono pure immanenti allo stato liberale ad economia sempre meno liberista e sempre piu centralizzata (una centralizzazione di tipo monopolistico però, con un margine sempre piu sensibile riservato ai controlli statali e alle nazionalizzazioni dei pubblici servizi). La soluzione utilitaria che i « pratici >> della Confederazione dànno alla questione sempre ricorrente di come evitare che la discontinuità del lavoro (quale può verificarsi nel caso di prestazioni gratuite ·e volontarie da parte degli iscritti) incida sulla funzionalità della organizzazione di massa, è quella che segue la linea di minore resistenza tenendo conto dell'inerzia degli iscritti. Essa tuttavia deve venire giustificata - in quanto è divenuta sistema - contro quelli che sin da allora erano considerati « volgari pregiudizi ».. Negli anni 1920-21 il noto organizzatore riformista Rinaldo Rigola (un funzionario eminente dell'apparato sindacale, dunque) rintuzzando gli epiteti di « mandarino » o di « sfruttatore degli operai » con cui da tempo· venivano gratificati in seno al movimento i quadri della CGL scriveva: C'è chi ama fare dell'ironia e peggio sul funzionarismo sindacale, ma lo stesso si faceva al tempo di Azeglio sul conto di coloro che scrivevano per i giornali. La vecchia é!ristocrazia piemontese si scandalizzava all'udire che in Inghilterra vi fosse della gente che collaborava ai giornali traendone un compenso; ma tale /Jruderie, oltre che sciocca, non era del tutto disinteressata, come c'entra per poco la difesa della morale nelle malignità propalate a carico degli organizzatori e relativi loro stipendi fatti coi soldini degli operai. E rammaricandosi che .gli organizzatori si trovassero nelle condizioni di dover ricevere colpi da nemici e da amici, dai padroni e dagli operai, • soggiungeva: La borghesia ha adottato· il sistema di retribuire tutti i suoi servitori dal ministro all'ultimo funzionario, e sar~bbe per lo meno ridicolo pretendere che soltanto coloro che servono il proletariato dovessero campare d'arÌa 1 . Che ci fosse, comunque, qualcosa che nel sistema non andava doveva essere troppo palese, se è vero che in quegli stessi anni la denuncia piu ferma e precisa di una arteriosclerosi burocratica nel campo del sindacalismo rifar- .mista veniva avanzata non per malignità, ma per ~na fredda e spregiudicata analisi del fenomeno, dalla frazione socialista di « Ordine Nuovo >>: Gli operai - scriveva Gramsci - sentono che il complesso del1a « loro » organizzazione è diventato tale enorme apparato che ha finito per ubbidire a leggi 1 R. RIGOLA, Manualetto di tecnica sindacale, Firenze, pp. 210-rr. Biblioteca Gino Bianco
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