Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

120 Giulio Preti ziati dell'Età Antica non hanno creato essi quella che oggi chiamiamo « scienza moderna >> ? Perché Archimede non è stato Galileo? La risposta ce la dà la storia della tecnica antica. Tralascio i fattori sociologici di questo fatto (fattori del resto ben noti): ma il fatto è che il mondo della tarda Antichità è scarso di « domande >> e di conseguenza di « risposte >> tecniche. :È povero di tecnica. Tranne un breve periodo della storia dei Tolomei (periodo che del resto ha dato splendidi risultati), lo scienziato antico ha poche esperienze tecniche, e non è sollecitato ad averne di pi{1. Per questo la sua scienza si è fermata: i limiti della scienza antica sono stati costituiti dalla povertà della tecnica antica. I creatori della scie11zamoderna, dal tardo Cinquecento ai giorni nostri, si sono trovati di fronte ad una massa ingente, e sempre crescente, di « domande >> tecniche, ad una massa ingente di esperienze tecniche : ed è stata questa nuova tecnica che ha imposto quel ripensamento complessivo e quella trasvalutazione sistematica del sapere antico da cui _ha avuto origine la scienza moderna. La tecnica costituisce il momento della verità fattuale della scienza. Già Galileo, teorizzando il metodo scientifico, aveva messo· in evidenza come il metodo compositivo costituisse un momento essenziale nel processo della verificazione scientifica. Il metodo compositivo è appunto quello che verifica le ipotesi scientifiche mediante esperimenti : ma lo esperimento è già esso stesso un fatto tecnico, un procedimento creativo, fabbricativo, volto a produrre determinati effetti o fenomeni secondo un processo precedentemente pianificato. Non per nulla i grandi iniziatori della scienza moderna (p. es. Galileo, Pascal, Newton) furono anche dei tecnici, sia pure allo stadio artigianale: perché il lavoro tecnico. entrava come momento vivo ed attivo entro l'articolato complesso del loro discorso scientifico. Accanto all'idea, ovvia, ·di applicare le loro nozioni scientificl1e alla prodt1zione di strumenti utili al lavoro umaao, entrava l'altra idea, di prepararsi strumenti utili alla ricerca o alla verifica delle loro intuizioni scientifiche. A questo proposito è anzi opportuno osservare che passando dalla scienza moderna alla scienza contemporanea questo rapporto del procedimento tecnico con la verità fattuale della scienza si è fatto molto piu intrinseco, modificando la nozione _stessadi « verifica sperimentale >>. Lo sperimentalismo dell'Età Moderna (fino circa alla metà dell'ottocento) è ispirato al grande principio, d'origine rinascimentale, della imitatio naturae : la natura è il modello che noi dobbiamo teoricamente comprendere e praticament_e imitare per conseguire il vero nella scienza e l'effetto Biblioteca Gino Bianco· ·

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