Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

170 A. Pizzorno-A. Carbonaro correnza, qual è invece quello che si p-uò applicare a un sistema pianificato in cui però resti libero il mercato dei beni di consumo? Per unificare i termini dell'esposizione, seguiamo il Bettelheim nella parte teorica dei suoi Problèmes théoriques et pratiques de la planification (1951). Anche in una economia pianificata la massima razionalità si ha quando il consumatore è in grado di far conoscere i suoi bisogni. Come può farlo? Domandando i differenti oggetti di consumo, cioè esercitando le sue scelte sui vari « prodotti». L'andamento della domanda fornisce in tal modo i dati necessari al pianificatore per recensire e valutare i bisogni, e q_uindi organizzare la produzione in funzione di essi 1 • Cosf il comportamento monetario 2 del consumatore permette nello stesso tempo al pianificatore di venir fornito di dati per decidere come distribuire le risorse disponibili fra i vari settori produttivi, e al consumatore permette di esercitare la sua libertà di scelta 3 • Malgrado l'apparente plausibilità, la formulazione in questi termini non sfugge a contraddizioni. Anzitutto ci sembra restar valida l'obiezione classica dei ·neo-liberali, sull'impossibilità, nei termini descritti, di un omogeneo processo del prezzo dei fattori di produzione, e quindi dell'impossibilità del calcolo economico. Ma quello che è interessante, dal nostro punto di vista, è rilevare come tanto la teoria della pianificazione quanto le teorie che rivendicano i vantaggi della libera concorrenza, si servono di un a_nalogoconcetto di bisogno, e conseguentemente, di libertà di consumo. Infatti anche per Bettelheim e per Dobb sorge il bisogno solo là dove si è presentato già l'oggetto atto a soddisfarlo, cioè il prodotto 4 • Ma questo significa affermare che la libertà di consumo è nient'altro che « libertà di soddisfare quei bisogni che si possono soddisfare» - e aggiungeremmo, considerando le condizioni reali: « quando si possono soddisfare» .- che sarebbe un po' come il famoso « possedere la 1 « Spetta al consumatore di operare le scelte econoipiche tra gli oggetti di cons_umo. Il pianificatore, per contro, deve verificare tali bisogni e organizzare la produzione in funzione di essi». (BETTELHEIM, Problèmes théoriques cit., p. 177). 2 Nell'adottare questa espressione semplificata si può trascurar di precisare se questo comportamento è rilevabile mediante un meccanismo di prezzi al dettaglio, o mediante altri tipi di osservazioni e rilevazioni - come le code, i resti di prodotti invenduti, ecc... 3 Tralasciamo qui di esaminare quali sono le deviazioni da questo schema individuabili nella pratica effettiva della pianificazione sovietica, il -ruolo in essa del mercato colcoziano e del mercato nero (cfr. BETTELHEIM,La pianificazione sovietica, Milano 1949). A noi per ora interessa il ragionamento sul modello teorico. 4 « L'apparizione di nuovi bisogni non è un fenomento che risulti da cambiamenti nella coscienza o nella soggettività dei consumatori (o da modificazioni nelle loro scale di preferenza) ma è un fenomeno che risulta da decisioni prese al livello della produzione». (C. BETTELHEIM, Problèmes théoriques cit. pag. 177). Biblioteca Gino Bianco·.

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