Sociologia ael consumo speéfficità· dei- consumi ·viene ·naturalmente minimizzata. Tralasciamo anche il problema, eminentemente politico, della scelta fra bisogni futuri, o, usando un termine forse piu indicativo, « bisogni di sistema >> ( comprendendovi · bisogni di difesa, di competizione internazionale, di prestigio e analoghi), che si esprimono nel ritmo dell'accumulazione, e bisogni immediati. Soltanto questi_ ultimi interessano una sociologia del consumo; consideriamo dunque soltanto il problema della scelta fra diversi tipi di produzione di beni di consumo. È del resto a questo livello che si prova la capacità di una eco·-- nomia pianificata ad adempiere il suo fine principale che è quello di massi-- 11).izzarela soddisfazione dei bisogni di una popolazione. · Affinché· i piani di produzione possano adeguarsi ai bisogni, quindi ai consumi potenziali, di una popolazione, occorre che tali bisogni- siano mi- ·surati nella loro estensione e intensità, quindi valutati nelle loro priorità relative, e nelle loro· urgenze~ In che modo misurare il quantum dei vari bisogni, e combinazioni di bisogni? · . Si .sa la risposta generale che, con variazioni e approfondimenti diver§i, possono dare le teorie· dell'economia di concorrenza: agend~ a fine· d'inte_- resse personale il produttore si rivolge - o· finisce per rivolgersi - là dove la domanda è maggiore, cioè là dove il bisogno -- .misurato in rapporto al potere d'~cguisto di cui è fornito, quindi in termini di reddito - di certi ~onsu~i è piu intenso. Il criterio della « profittabilità » che guida il produt-- tore individuale si armonizza quindi con la massima possibile soddisfazione dei bisogni della collettività. È inoltre l'azione che i consumatori esercitano godendo della. libertà di consumo, ciò che in ultima istanza orienta e condi-- ziona la produzione. Il fatto che poi in realtà sia il « potere » produttivo quello che riesce, usando i vari agenti sociali (dalla scuola, alla pubblicità, all'arte industriale, ecc... che devono ognuno essere esaminati da una sociologia che voglia render conto dei consumi come realmente si verificano), a condizionar~ il consumatore, nulla toglie alla coerenza della formula teorica in quanto tale, e del meccanismo strutturale che essa pretende spiegare. In essa, ricaviamo, il _bisogno esiste effettivamente ed ha valore solo in quanto si traduce ~ manifesta: a). attraverso un comportamento monetario; b) esercitandosi su di un oggetto, cioè su di un « prodotto ». Prima che si realizzino queste due condizioni, il bisogno può essere intuito, immaginato, ma né misurato, né valutato, né, a rigor di termini, sentito come « mancanza », altro che idealmente, o psichicamente, ma al di fuori del meccanismo strutturale del sistema. Risulta cosf in particolare lucé anche il concetto di «. libertà di consumo », la quale si può esercitare, sf, nella scelta fra due beni alternativi, ma sempre nelle due condizioni definite, e cioè entro termini di reddito (a) ed entro termini di produzione (b), ricordando che anche i termini di reddito sono condizionati dai rapporti di prqduzione. Se questo è lo schema teorico per quanto riguarda un sistema di con-- s•iblioteca Gino Bianco
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