Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

• Sociologia del consumo , generalmente d'emergenza. Abbiamo qui un caso tipico di bisogno all'inizio organico, primario, che si sviluppa e specifica in esigenze manifestate socialmente. Si formula il problema del Tempo libero, dei loisirs, del leisure. Le vacanze pagate, la giornata di 8 ore, la settimana di 5 giorni sono le tappe di questo sviluppo. Il Fronte popolare del '36 in Francia è forse l'espressione piu rilevante dell'accoglimento di rivendicazioni di tempo libero, forn1ulatl~ apertamente sul piano della lotta di classe. Dopo la guerra, in America, e parzialmente anche in isole europee di capitalismo avanzato, si afferma una tendenza diversa: la diminuzione dell'orario di lavoro per iniziativa delle stesse direzioni capitalistiche. In realtà il tempo libero dal lavoro è tempo potenzialmente occupato in consun1i, ed è quindi funzionale all'espansione della produzione e dei servizi. 7. - Occorreranno ricerche storiche specifiche per determinare i vari momenti in cui l'inversione della tendenza è diventata fattore predominante nella struttura sociale. Teoricamente possiamo però sin d'ora delimitarla: quando si sviluppano quei consumi che sono di loro natura fattori di progresso economico, cioè quei consumi la cui diffusione sviluppa nuovi posti di lavoro, trasformando cos1 le innovazioni tecnologiche da «recessive'> (causanti disoccupazione) in « processive >>(sviluppanti invece nuovi posti di lavoro), secondo la terminologia del Sauvy. Questi consumi coincidono generalmente~ con quelli che abbiamo chiamato consumi « meccanici », o « secondari». Infatti, fino a quando l'aumento dei consumi si mantiene entro l'ambito dei consumi primari (cioè essenzialmente dipendenti dall'agricoltura) esso non crea nuovi posti di lavoro. Quando invece, elevandosi il reddito, si introducono consumi di prodotti «elaborati», che cioé richiedono lavoro industriale, si creano nuovi posti di lavoro. Le abitudini di consumo determinano cos1 spostamenti nei settori di occupazione, quindi aumenti di produttività, quindi sviluppo economico. Che le innovazioni nei consumi abbiano origine dalle innovazioni che si producono nei modi di produzione, qui a noi non interessa. L'insistenza di Schumpeter a sottolineare_ il ruolo decisivo dell'imprenditore a questo riguardo, anche se certo storicamente in buona parte giustificata, suona un po' sospetta. Ciò che importa è che il meccanismo delle innovazioni dei consumi e la loro espansione di massa finisce per imporre ai prodotti un rap- . porto di « adattamento-condizionamento >>· nei riguardi dei consumatori. Gran parte delle tecniche commerciali, e alcune tecniche politiche, ne sono espressione. Nello stesso tempo, aumentando il suo reddito, ogni individuo si sente piu consumatore, e legato quindi alle istituzioni produttive, e al sistema che le ingloba, dallo stesso tipo di rapporto. La contraddizione e i conflitti, facili ad individuare nella sfera dell'uomo-produttore, div~ntano inafferrabili in quella dell'uomo-consumatore. · · _. _ Bibliote·ca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==