Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

166 A. Pizzorno-A. Carbonaro 5. - Un altro importantissimo fenomeno tendenziale di una società industriale avanzata è l'estendersi della zona di sicurezza e di soppressione (o trasferimento del rischio). A parte la funzione ormai classica che ha avuto, in questa direzione, il diffondersi della società per azioni, a noi interessa con1e ciò sia verificabile pure nella strutturazione tendenziale del salario (accrescimento degli elementi « sociali » del salario : la recente parziale diffusione, in America, della garanzia annuale ne è solo un episodio vistoso). Il passaggio da attività indipendenti a impieghi salariali è anch'esso indice della stessa tendenza, in quanto l'impiego offre generalmente maggior sicurezza dell'attività indipendente. Ma soprattutto hanno grande peso le varie forme di assicurazioni e i vari istituti di sicurezza sociale. Ora, per quanto ci interessa qui, la consegu~nza di tali fatti si chiama « sicurezza dei redditi futuri)). Chi ha una relativa sicurezza riguardo al proprio reddito futuro sentirà diminuire la « tensione )) nei confronti dell'attività produttiva, del lavoro, e soprattutto negli impegni di risparmio, e aprirsi una nu'?va possibilità di attenzione e di agio per la considerazione dei consumi, cioè per la soddisfazione dei propri bisogni come per l'individuazione di bisogni nuovi; quindi per l'attribuzione di significato specifico alle attività di consumo e ai rapporti sociali che si formano in relazione a tali attività. Complementare è poi la ricerca della sicurezza, del compenso alla tensione della vita organizzata, nei consumi. _(Si è detto che i frigoriferi - il cui uso da parte delle famiglie sembra da certi studi generalmente antieconomico in rapporto ai servizi resi - rappresentano le « isole congelate della sicurezza )> !) 6. - Dobbiamo poi considerare la diminuzione dell'orario di lavoro e l'aumento del tempo libero dal lavoro. Durante tutto il periodo di ascesa capitalistica, la. giornata lavorativa ha avuto tendenza ad aumentare. La le- . gislazion~ stessa interveniva spesso per definire i limiti minimi dell'orario di lavoro. È verso la fine della prima metà del secolo scorso che appaiono in Inghilterra i primi interventi legislativi miranti a definire i limiti massimi del lavoro delle donne e dei ragazzi. Possiamo fissare intorno alla metà del secolo il punto di curva e l'inizio dell'affermarsi della tendenza opposta, cioè alla diminuzione della giornata lavorativa. Ci sembra che finora non si sia riconosciuta tutta l'importanza di questo momento di inversione di tendenza, che forse potrebbe venir assunto a separare due periodi ben distinti nello sviluppo della società capitalistica. È a quel punto del resto che incomincia ad affermarsi l'influenza del movimento sindacale, il quale non a caso assume la diminuzione dell'orario di lavoro come una delle sue rivendicazioni principali, e forse quella simbolicamente piu rappresentativa. Da allora quest~ tendenza non si rovescia piu, altro che p~r periodi brevi, Biblioteca Gino Bianco •

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