Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Sociologia del consumo sociologican1ente generalizzato ha poi le sue manifestazioni soprattutto sul piano della lotta sindacale. Mediante la lotta sindacale, nei su?i aspet~i sia contrattualistici che poìitici, la classe dei salariati è in grado d1 conquistare il diritto di nuovi consumi, di mettere dei punti fermi, dai quali non tornare piu indietro, e còntro i quali vada ad urtarsi il meccanismo puramente economico del sistema. 4. - Abbiamo visto al punto 1. come le nuove forme di politica aziendale market-m1:nded portino all'incremento degli sforzi .e cioè -delle tecniche e dell'organizzazione delle vendite. Ciò ha fra l'altro una precisa conseguenza sociale : l'aumento delle mansioni e degli impieghi nel settore commerciale, sia in senso assoluto che in relazione agli altri impieghi. È qui · una delle radici dell'espansione del cosiddetto settore terziario e, all'interno del secondario, dell'estendersi dei compiti indiretti (un tempo chiamati « improduttivi >>) e del restringersi dei compiti diretti (già detti <~ produttivi »). Le realizzazioni dell'automazione segneranno un passo decisivo in questa direzione, cioè verso questo assottigliarsi dello spessore proletario. Sviluppo del settore terziario, dell'organizzazione commerciale, delle mansioni non manuali e impiegatizie, significa sviluppo delle classi medie, del livello medio di vita. L'allargarsi della zona media, nella stratificazione sociale, con le conseguenze che ne derivano, è forse il fenomeno tendenziale piu caratteristico e piu in1portante per la societa industriale avanzata. Importante soprattutto se lo si considera nel suo doppio aspetto : da una parte di aumento delle funzioni medie, dall'altra dei redditi medi, connessi anche con rr1ansioni proletarie. Ecl è significativo : a) che il criterio del r~ddito~ cioè praticamente del livello dei consumi, vada sostituendo, sia nella coscienza collettiva che nelle misurazioni obiettive, i criteri di tipo professionale per l'assegnazione a una classe sociale; b) che il livello di reddito che segna l'entrata nelle classi medie, sia quello che permette un comportamento di discriminazione fra certi consumi (e quindi la prevalenza dei consumi meccanici su quelli organici; cfr. all'inizio di questo paragrafo). Lo stesso rilievo ci è dato dall'osservazione che l'aumento del reddito reale tende in ogni caso a sviluppare automaticamente il « mercato medio)), cioè il mercato_ dei prezzi n1edi. Questo ha un'importante conseguenza per la sociologia del consumo: i consumi novatori (che corrispondono alle innovazioni tecnologiche, all'invenzione di nuovi materiali e di nuove forme) sorgono ora in questa zona media, di massa, sottraendosi cosf a quel mecca~ismo d'innovazione che era caratteristico del periodo precedente (che diremmo di tipo « vebleniano », nel quale i nuovi consumi si formavano dapprima in zona di alti redditi, per trasferirsi solo in un secondo tempo, per un fenomeno di attrazione, a livelli di massa. II s·1blioteca Gino Bianco·

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