Luciano Cafagna • duttivi (a)-(b) e (c)-(d). La semplificazione è estrema, ma attira sufficientemente l'attenzione sulla natura del problema e offre le indicazioni per prospettarselo eventualmente in maniera piu esauriente. Per quanto ci riguarda questo prospetto ci serve soltanto per osservare come uno sviluppo equilibrato avente come finalità (una finalità dotata naturalmente di un minimo di determinatezza nel tempo) un incremento massiccio dei beni di consumo deve osservare, per essere efficiente, certe proporzioni fra questi cinque gruppi, e che il rispetto di questa proporzione non può non risolversi in un manifestarsi graduale degli obbiettivi finali. Diversamente un momento finale non verrà mai, in quanto che non saranno state preparate per questo tutte le condizioni quantitative nei cinque gruppi; e poi_chépreparare queste condizioni non può voler dire lasciare inutilizzati dei fattori produttivi (p. es. produrre [e] e [ d] e non aprire con essi il ciclo produttivo del secondo settore) è evidente che questo sforzo ·non può non trasferirsi abbastanza presto; in rispettabili proporzioni, nella produzione del secondo settore. Naturalmente può accadere - ed è quello che probabiln1ente è accaduto - che in realtà la produzione del settore I sia stata fortemente sbilanciata, nel suo interno, a favore di (a), (b), (e) e a sfavore di (e), (d). Questo sottintende una importante scelta all'interno del primo settore che non si può considerare rivolta verso un obbiettivo temporalme~te determinato di allargamento delle basi per la produzione del secondo settore, ma che implica un vero e proprio accantonamento di tale obbiettivo e deve essere riferita a finalità sue proprie. Ciò è avvenuto per errori iniziali (errori aventi in ogni caso una chic1ra radice istituzionale) di sovrainvestimento, ha trovato un clima favorevole nelle condizioni della tensione internazionale prebellica, ed è stato infine consapevolmente sostenuto in relazione ad obbiettivi di potenza: grosso modo è questa l'ipotesi che ·si può formulare. Come ha osservato infatti il Dobb ·una direzione· di sviluppo di questo tipo, una volta imboccata, diviene abbastanza rigidamente condizionante degli sviluppi successivi: « il rapido aumento di capacità nelle industrie produttrici di beni capitali, impose praticamente la necessità ... di mantenere ... un vasto programma di investimenti ... Questo è un esempio - sottolinea il Dobb - di ciò che a mio giudizio è un elemento importantissimo in tutte le questioni di sviluppo pianificato: una volta che si sia partiti lungo una certa direzione di sviluppo, bisogna mantenersi in quella direzione per un notevole periodo di tempo. È impossibile, senza notevoli sprechi di risorse, eseguire delle brusche voltate >> 1 • In realtà i termini in cui era stato affrontato il p•roblema della politica di industrializzazione avevano offerto assai piu con la creazione di uno stato di emergenza che con la distruzione dei centri di decisione autonoma esistenti nella economia del paese quel grado di discrezionalità sufficiente per porre alla pia11ificazione obbiettivi ambiziosi di sviluppo che andassero al di 1 DoBB, Lezioni cit., p. 318. Biblioteca Gino Bianco
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