Alternative della pianificazione • punti pur cosi sostanziali, quali quello della struttura del potere e quello del rapporto fra produzione e consumo, potrebbero avere carattere transeunte e strumentale per il raggiungimento di un simile obbiettivo, il quale ha bisogno, appunto, di essere configurato entro un orizzonte temporale e non può esprimersi con immediatezza"' Sebbene questo sia vero non pare, però, che la necessità di un « orizzonte » implichi un abbandono di punti di riferimento immediati, anzi, non è improbabile che proprio questo abbandono possa invece implicare la perdita della determinatezza di quell'orizzonte, possa dar luogo, cioè, a meccanismi propri tendenti a prolungare quelle lacerazioni. Occorre vedere bene, quindi, se il differimento nel tempo nella esplicazione della superiorità in termini di ,consumo - che appare scontata --- non si presti a creare degli alibi. E se non si presti anche a creare degli alibi la proposizione connessa secondo cui per ottenere una crescente quantità· di beni di consumo occorre uno sviluppo preferenziale di mezzi di produzione 1 • Abbiamo il dubbio, ad esempio, che una politica veramente volta alla maggior produzione di beni di consumo non possa tardare di molto a mostrare i suoi effetti e che essa dovrà mostrarli gradualmente e non d'improvviso, « alla fine » dello sforzo di attrezzamento. Per semplicità assumiamo che - divisa la produzione sociale in due settori, il settore I di produzione dei mezzi di produzione ed il settore II di produzione dei beni di consumo -~ il settore I comprenda la produzione di macchinari per la produzione di macchinari (a), materie prime e semilavorati per la produzione di macchinari (b), macchinari per la produzione di beni di consumo (e), materie prime e semilavorati per la produzione di beni di consumo ( d), e, se si vuole, materie ausiliarie (e) impiegabili indifferentemente in processi pro1 I. DoROSCEV - A. RuMIANTSEV, Contro le deformazioni della teoria marxista della riproduzione, in « Kommunist », gennaio 1955, n. 2 (trad. frane. in Études écono1niques, 1954, n. 8) ristabilirono ufficialmente questo principio contro le titubanze eh~ si erano manifestate fra numerosi economisti sovietici dopo la morte di Stalin e che vennero da loro definite « esercitazioni scolastiche )). La critica fondamentale era che la famosa legge fondamentale staliniana del soèiali~mo veniva. ridotta ad una « legge di consumo )) mentre il passaggio al co1nun1s~o n_on es1ger~bbe sol? « a1?bond~nza di prodotti_» ma anche certe implicazioni soc1olog1che, relative al tipo d1 qualifica, al grado d1 cultura del lavoratore medio che solo sulla base dello sviluppo della industria pesante sarebbe possibile dare. Purtroppo l'articolo, come è frequente in questa produzione, è piuttosto assertivo e ?à l'imp~~s~ione di .essere stato .scritto. in rel_azione ad una manovra politica. Gh econom1st1 attaccati erano Kass1movsk1, considerato il principale deviazionista Kuznetov, Mstilavski e Paltsev. ' Un tenta~ivo di impo_sta~i?ne_ elaborata del_la_n1:ova posizione ufficiale (che doveva culminare nelle d1m1ss1on1 Malenkov) s1 ha 1n vece nello scritto dell'accad:mico_ STRUMI~Il'_l, Il .bilancio dell'economia_ n_azionale come strumento della pianificazione soci~lis~a, II?-« Voprosy _Ekonom1k1 », 1954, n. 11 ,(trad. it. in Suppl. alle « Informaz1on1 Sv1mez », lq.gho 1956, n. 44) che suscito anche una breve polemica fra il DoBB e il GABORsu_ « Soviet Studies )) 1955-56. Biblioteca Gino Bianco
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