Alternative della pianificazione . 149 che si decide sostanzialmente in sede di piano, quando vengono determinati tipi e quantità di « beni salariali >> che verranno prodotti. Credere ·che il sindacato, in una economia pianificata, possa limitarsi ad assolvere anche le sole sue funzioni tradizionali nei modi e nei limiti tradizionali è evidenttemente erroneo. I nuovi modi, però, non possono consistere nello sforzo di puntare sugli incrementi di produzione in quanto questi sarebbero tout court aumenti equivalenti agli aumenti salariali. Contrariamente ad una opinione volgare - che tende a mascherare una complessa fonte di contraddizioni - gli incrementi di produzione pro-capite non sono né corrispondenti e neanche necessariamente in correlazione positiva con aumenti salariali reali. La « svolta verso la produzione)) dell'attività sindacale, in se stessa, può quindi non essere affatto una soluzione efficiente del problema tradizionale degli aumenti salariali. Non solo a breve andare, ma anche ad un andare piuttosto lungo e~sa può essere accompagnata da bassi livelli salariali ed anche da ribassi 1 • L'esigenza (b) espressa dal Dobb, quindi, non può essere assolta da una semplice mobilitazione in pro dei massimi risultati quantitativi: esige una partecipazione alla determinazione qualitativa delle direzioni di incre-- mento produttivo che, oltre tutto, decide se le maggiori prestazioni richieste alla mano d'opera nello sforzo produttivistico saranno mai compensate entro la prevedibile durata della vita di questa. Tuttavia è facile rendersi conto che anche un rapporto formale di questo tipo può as~sumere significati abbastanza diversi e distanti fra loro a seconda dei limiti assegnati dalla struttura del potere agli effettivi poteri contrattuali dei sindacati, che divengono poteri di definire i limiti di elasticità oltre i quali le richieste strettamente sindacali devono essere considerate dai pianificatori una variabile indipendente (poteri i quali, tra l'altro, se reali, possono divenire uno strumento vero di controllo e di potenziamento del piano, in quanto in questo si realizzi un tangibile sistema di relazioni fra obbiettivi e contropartite). Da un lato, cioè, può verificarsi una situazione nella quale questi limiti divengono inesistenti e gli organismi sindacali, svuotati delle loro funzioni (per essere magari investiti di. funzioni da ufficio del lavoro e da ente previdenziale) sono chiamati a « prendere atto >> e a spiegare in che modo ~i propongono di assicurare l'adesione degli organizzati alle decisioni non trattate: e pare sia questo il caso sovietico, a partire almeno dalla « seconda rivoluzione >>. Da un altro lato, però, come osserva il Dobb in una nota 2 , . « è possibile pensare che un organo pianificatore consideri la struttura dei salari, fissati in ciascun settore industriale per mezzo di trattative indipen1 Se sono attendibili i calcoli effettuati dal BERGSON, T he Russian Economy since Stalin, in « Foreign Affairs )), gennaio 1956, nonostante l'URSS fosse divenuta, nel 1952, la potenza piu industriale del mondo dopo gli USA il potere d'acquisto del lavoratore industriale sovietico era, a quella data, inferiore del IO per cento a quello del 1928. 2 DoBB, Storia cit .,. p. 480 n. IO Bi·bliotecaGino Bianco
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