Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Alternative della pianifica,'Gione direzion~ d'urto manovrate dai pianificatori. In questo senso aveva ragione Stalin sottolineando la non omogeneità delle basi sociali rispettive della città e della campagna, come elemento aggravante della situazione di una rivoluzione socialista rispetto alla rivoluzione borghese che l'aveva preceduta e che questa omogeneità aveva trovato. Questa sottolineatura del contrasto aveva però valore nell'ambito di una scelta d'urto, sebbene mirasse a fare da giustificazione a questa, secondo un corrente procedimento ideologico. Non era comunque pensabile che si potesse lasciare intatto il settore presocialista (in quanto settore dell'agricoltura) nelle sue proporzioni del momento. Le vie proponibili erano due: o promuovere lo sviluppo della accumulazione anche nelle campagne partendo dalle basi sociali esistenti e avviando la trasformazione di queste con gradualità, secondo l'opinione che · fu sostenuta da Bukharin e condivisa, non a caso, da una buona parte dei piu distinti economisti e statistici sovietici; ovvero tentare di promuovere questo processo di accumulazioni previa modificazione delle basi sociali esistenti. Le tesi di Bukharin, poi definite di « destra » erano condivise da dirigenti come il presidente del consiglio Rikov e il presidente dei sindacati Tomski e da un gruppo di economisti tra i quali vengono di solito rammentati i nomi di Bazarov e Groman. Queste tesi poggiavano su una visione opposta a quella della sinistra relativamente al ruolo dell'agricoltura nello sviluppo economico dell'URSS. « Quello che i trotzkisti non riescono a comprenq.ere - scrive Bukharin nelle sue Note di un economista 1 - è che lo sviluppo dell'industria dipende dallo sviluppo dell'agricoltura>>. Il senso generale di queste «Note>> sembra non solo la critica alle teorie superindustrializzatrici della sinistra ma alla pratica già in atto nella pianificazione con le manifestazioni di superinvestimento. Egli attribuisce le « crisi d'offerta >> o « carestie di beni », forma socialista di anarchia economica, ad errori commessi con l'eccessivo aumento del capitale d'impianto, laddove sarebbero necessari maggiori investimenti in direzione dell'agricoltura. Questa è la forma d'intervento che propone Bukharin: non misure vessatorie, non aggressione massiccia alle « forme >> pre-socialiste, ma una considerazion~ del settore agricolo su piano di parità con quello industriale, con le sue proprie « priorità >> non subordinate a quelle industriali (B. critica le misure che hanno scoraggiato la coltura del grano in pro di colture industriali). Egli mostra di rendersi conto del fatto che grosse difficoltà derivano 1 N. BuKHARIN, Note di un econonzista (Il problenia della pianificazione), « Pravda », ottobre 1928; lnternational Presse Correspondence, v. VIII. Ricaviamo queste indicazioni da B. D. WoLFE, I successori di Stalin, Roma 1957, che riporta in appendice (pp. 335-63) lo scritto in questione con qualche mutilazione. L'aumento di produttività nell'agricoltura fu conseguito con la collettivizzazione nel senso che l'industrializzazione assorbf la sovrapopolazione latente delle campag~e ~ s?stituf mano d'opera con macchine. Ma il prodotto agricolo globale non miglioro. B"blioteca Gino Bianco

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