Gianni Scalia Mi pare che Ilici [Lenin l aveva compreso che occorreva un mutamento dalla guerra manovrata, applicata vittoriosamente in Oriente nel '17, alla guerra di posizione che era la sola possibile in Occidente ... Solo che Ilici non ebbe il tempo di approfondire la sua formula, pur tenendo conto che egli poteva approfondirla solo teoricamente, mentre il compito fondamentale era nazionale, cioè domandava una ricognizione del terreno e una fissazione degli elementi di trincea e di fortezza rappresentati dalla società civile ecc. In Oriente, lo Stato era tutto, la società civile era primordiale e gelatinosa; nell'Occidente, tra Stato e società civile c'era un giusto rapporto e nel tremolio dello Stato si scorgeva subito una robusta struttura della società civile... ma questo appunto domandava una accurata ricognizione di carattere nazionaie (Mach., p. 68). A proposito della teoria degli intellettuali, l'antologia si limita a riportare, con qualche testo, generici accenni interpretativi. Com1nentando l'affern1azione gramsciana che ogni classe crea i suoi intellettuali, e precisamente che « l'impren~ ditore capitalistico crea con sé il tecnico dell'industria, lo scienziato dell'economia politica, l'organizzatore di una nuova cultura ecc. ))' e la classe operaia crea - sec<?ndo le parole di S. S. - « l'organizzazione sindacale, il rivoluzionario di professione, e... gli organizzatori di una nuova cultura » (Ant., p. 166, n. 2), i due antologisti compiono una evidente additio quando accreditano l'interpretazione dell'intellettuale organico come rivoluzionario professionale. Per Gramsci l'intellettuale « organico >> ( « specialista+ politico ») non si identifica con il leninista « rivoluzionario professionale ». Anche in altra occasione Salinari e Spinella ribadiscono questa tesi (precisamente a pp. 2 39-40, n. 2 ), dove si sostiene che il tipo di intellettuale qui configurato da Gramsci è l'intellettuale organicamente collegato con lo sviluppo della organizzazione politica [e cioè il partito, secondo Salinari e Spinella] della classe operaia. Ma l'organizzazione politica della classe operaia non è il partito nell'accezione univoca, centralistica, assolutizzata del partiti leninisti e soprattutto stalinisti; .e intatti per intellettuale . organico Gramsci intende non il dirigente politico tout court, lo specialista politico (o partitico), ma l'intellettuale legato politicamente (per la determinazione e per la verifica dei propri contenuti di ricerca) al mondo di classe della produzione della cultura-scienza; né il. politico « generico » nel senso scientifico (si pensi ai vari politecniciens pseudo-intellettuali di partito); né il politico « specialistico >> ( cioè il detentore della tecnica politica, e del « segreto » del potere). L'intellettuale organico, per Gramsci, è essenzialmente l'espressione dell'unità organica di base sociale (e di classe) e ricerca scientifica, di senso comune e concezione scientifica, secondo lo sforzo teorico del Gramsci delle prime pagine del Materialisnio storico. Per questo a noi sembra che la teoria degli intellettuali deve essere collocata nel piu ampio quadro della concezione dei rapporti tra teoria e pratica, del marxismo come « metodologia organica», « filologia vivente dell'azione », e non come « ideologia totale », Weltanschauung, « prigione ideologica » dogmatica, e assoluta. Senza un tale quadro interpretativo è impossibile riferire, come fanno gli an.tologisti, le pagine di orientamento filosofico del Materialismo storico. E, riportandole, perché non commentarle, non sottolineare che la concezione anti-fatalistica del marxismo · ha un profondo significato politico e scientifico, che l'impegno di Gramsci è rivolto Biblioteca G··no Bianco
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