Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Significato di Gramsci 255 terpretazione_ crociana dell'egemonia come storia etico-politica in senso soprastrutturale) (Mach., pp. 31, 35), come governo giuridico (Int., p. 9), cioè come direzione di un gruppo sociale nel consenso e nell'ambito della legge (Mach., p. 46) e non piu in senso « corporativo >> (sia economicistico che politicistico) ma universale, in quanto funzione statale (ivi, p. 46). La crisi dell'egemonia si ha quando è in crisi la direzione-consenso, cioè il consenso alla direzione (A1 ach., p. 50); o qua_ndo la direzione si fonda solo sulla forza materiale (R., p. 70). E volendo con~lud~re basta citare un testo da P. P., p. 38, che sembra risolvere tutti gli equ1voc1: Se la classe dominante ha perduto il consenso, cioè non è pitJ dirigente ma unicaniente « dominante », detentrice della pura forza coercitiva, ciò appunto significa che le grandi masse si sono staccate dalle ideologie tradiziona]i ecc. )) r Il corsivo è nostro l (dove è chiaro, senza piu possibilità di equivoci tern1inologici, quale è l'esatto significato gramsciano di « direzione )), « dominio )), « classe do1ninante », « classe dirigente », ecc.). È dato posto nell'antologia anche al problen1a del « passaggio dalla guerra manovrata (e dell'attacco frontale) alla guerra di posizione anche nel campo politico>> (P. P., p. 71). Il testo, in1portante per individuare lo sforzo di Gramsci di una elaborazione originale della metodologia rivoluzionaria, della strategia della lotta politica e della « via nazionale », non è neppure commentato. E perché? Perché non· citare, magari in nota, tutti quegli altri luoghi che servono a disporre in un apparato critico il problema? Molto chiaran1ente Gramsci si pone i problen1i legati a un diverso metodo e prospettiva di lotta (rielaborati criticamente sia rispetto alla sua stessa teoria ordinovista sia rispetto alla teoria e pratica leninistasovietica ). Per esempio nel Mach., pp. 66-67: è noto quante perdite abbia costato l'ostinazione degli Stati maggiori nel non voler riconoscere che la guerra di posizione era « imposta » dai rapporti genera1i delle forze in contrasto ( ... ) La guerra di posizione non è, infatti, costituita so1o dalle trincee vere e prqprie, ma da tutto il sistema organizzativo e industriale del territorio che è alle spalle dell'esercito schierato (ivi, p. 66). Questo brano è essenziale, perché attraverso la n1etaforizzazione politico-militare si tende ad elaborare una nuo~a teoria dell'azione politica marxista nei paesi capitalistici piu evoluti economicamente e politicamente, « nell'Occidente )), cioè, dove la « società civile )> è diventata una struttura molto complessa e resistente alle « irru~ioni » catastrofiche dell'elemento economico immediato (crisi, depressioni, ecc.): le superstrutture della società civile sono come il sistema delle trincee nella guerra moderna ... Si tratta dunque di studiare con « profondità » quali sono gli elementi de1la società civile che corrispondono ai sistemi di difesa nella guerra di posizione (ivi, pp. 66-67). Come è chiaro, Gra1nsci tendeva a una indagine e a una ricerca 1netodologica rinnovata dei canoni marxisti (contraddizioni della società capitalistica, e suo nuovo sviluppo, rapporto tra economia capitalistica e soprastrutture dello stato borghese~.e azione di lotta socialista ecc.) Del resto chiaramente, in un luogo che non è stato riportato, si' dice: B·ibliotecaGino Bianco ..

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