Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Significato di Gramsci 253 linismo (come tende a riconoscere, sia pure in 1nodo ancora incerto, il piu recente Lukacs: cfr. Il significato attuale del realismo critico, Einaudi, Torino 1957, passini.); ed è lontano da Gramsci che invece tendeva a interpretare l'azione politica come metodologia di ricerca (previsione) e di organizzazione della conoscenza, in indissolubile unità. In Gramsci non esiste il fondamento teorico della identificazione della ricerca scientifica nella legislazione di partito. Mentre per Lenin la funzione (e la rivalutazione contro il determinismo economistico) della soprastruttura ideologica, condivisa da Gramsci, si risolve nella concezione della teoria che fonda la pratica, e della ideologia come potere politico e strun1ento di potere, diciamo pure instrumentum regni (come è evidente nello stalinismo), per Gramsci invece, la funzione della ideologia (rispettando, con questo, l'autentico pensiero marxiano) è programn1a, metodo pratico-sociale di analisi comprensiva e di azione operativa, realizzantesi nella compartecipazione attiva e consapevole: La conoscenza e il giudizio di importanza (nei partiti di classe) non avviene piu da parte dei capi per intuizione sorretta dalla identificazione di leggi statistiche, cioè per via razionale e intellettuale, troppo spesso fallace - che il capo traduce in idee-forza, jn parole-forza - ma avviene da parte dell'organismo collettivo per l< compartecipazione attiva e consapevole », per « compassionalità », per esperienza dei particolari immediati, per un sistema che si potrebbe dire di « filologia vivente ». Cosf si forma un legame stretto tra grande massa, partito, gruppo dirigente, e tutto il complesso, bene articolato, si può muovere come un « uomo collettivo » (M. S., pp. 127-28). Fondandosi e sviluppando criticamente tali premesse gramsciane, si può riconquistare il profondo significato del marxisn10 come metodologia scientjfica e politica, cioè~come pratica sociale, che è verifica scientifica e partecipazione politica a un tempo. Gramsci collabora, per noi, a una interpretazione pratico-sociologica e politica che si oppone a un tempo al determinismo della previsione senza progetto (come organizzabilità degli elementi della situ'azione) - che è l'errore dello scientismo meccanicistico -, e all' arbitrarismo del progetto senza previsione scientifica (cioè senza una autentica pratica scientifica, che è sempre fondata sulla verifica sperimentale, sul controllo linguistico, sul metodo-costume della ricerca e del dubbio) - che è l'errore dell'ideologismo volontaristico. Perché non capire che l'unità concreta e autenticamente. dialettica non è tra oggettivismo economicistico e volontarismo politico, e che non si co1nbatte l'uno con l'altro? Anche qui, solo una concezione insieme democratica (la partecipazione alla conoscenza) e scientifica (il metodo dell'ipotesi-verifica) 111 reciproca unità, assicura una concezione realn1ente marxista. Abbiamo già visto le obiezioni che si possono fare alla interpretazione ufficiale (obiezioni di duplice natura, di lesa autenticità interpretativa e di alibi letterale), a proposito del rapporto tra doniinio e direzione (o egen1onia), tra . . coerc1z1one e consenso. Fondandosi, arbitrariamente, su un passo del Risorgimento (p. 70), dove Gran1sci afferma che · il criterio metodologico su cui occorre fondare il proprio esame è questo: che la supremazia di un gruppo sociale si manifesta in due modi, come « dominio » e come « direzion,: intellettuale e morale », B·ibliotecaGino Bianco

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