Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Significato di Gramsci cittadino a cittadino: il processo rivoluzionario si attua nel campo della produzione, nella fabbrica, dove i rapporti sono di oppressore ad oppresso, di sfruttatore a sfruttato. (O. N., pp. 123-24). Abbiamo spesso insistito su questa tesi generale: nel periodo storico dominato dalla classe borghese, tutte le forme di associazione (anche quelle che la classe operaia ha costituito per sostenere le sue lotte), in quanto nascono e si sviluppano sul terreno della democrazia liberale, non possono che essere inerenti al sistema borghese e alla struttura capitalistica; esse pertanto, come sono nate e si sono sviluppate col nascere e lo svilupparsi del capitalismo, così decadono e si corrompono col decadere e col corrompersi del sistema in cui si trovano incorporate. (O. N., p. 140). Del resto la distinzione tra consiglio e partito, e consiglio e sindacato, è fatta piu volte da Gramsci in termini inequivocabili: Nel Consiglio si incarna la forma attuale della lotta di classe tendente al potere. E si profila così la rete di istituzioni in cui il processo rivoluzionario si svolge: il consiglio, il sindacato, il Partito socialista ( ... ); il sindacato e il Partito [sono] associazioni volontarie, strumenti di propulsione del processo rivoluzionario, « agenti » e « gerenti » della rivoluzione ... (O. N., p. 71; cfr. anche O. N., pp. 133-34). Secondo la concezione svolta nell'Ordine Nuovo ... il consiglio di fabbrica è un istituto di carattere « pubblico », mentre il partito e il sindacato sono associazioni di carattere « privato ». Nel consiglio di fabbrica l'operaio entra a far parte come produttore, in conseguenza cioè di un suo carattere universale, in conseguenza della sua posizione e della sua funzione nella società, allo stesso modo che il cittadino entra a far parte dello Stato democratico parlamentare. Nel Partito e nel sindacato l'operaio entra a far parte « volontariamente >), firmando un impegno scritto, firmando un « contratto », che egli può stracciare in ogni momento: il Partito e il sindacato per questo loro carattere di « volontarietà », per questo loro carattere « contrattualista », non possono essere in nessun modo confusi col Consiglio, istituto rappresentativo, che si sviluppa non aritmeticamente ma morfologicamente. (O. N., p. 150). Gli organismi di lotta del proletariato sono gli « agenti » del colossale movimento di masse; il Partito socialista è indubbiamente il massimo « agente » di questo processo di sfacelo e di neoformazione, ma non è e non può essere concepito come la forma di questo processo, forma malleabile e plasmabile ad arbitrio dei dirigenti. (O. N., p. 68). Il Partito si viene cos1 identificando con la coscienza storica delle masse popolari e ne governa il movimento spontaneo, irr~sistibile: questo governo è incorporeo, funziona attraverso milioni e milioni di legami spirituali ( ... ) Guai se per una concezione settaria dell'ufficio del Partito nella rivoluzione si pretende materializzare questa gerarchia, si pretende fissare in forme meccaniche di potere i1nmediato l'apparecchio di governo delle masse in movi1nento, si pretende · costringere il processo rivoluzionario nelle forme del Partito; si riuscirà a deviare una parte degli uomini, si riuscirà a « dominare » la storia; ma il processo reale rivoluzionario sfuggirà al controllo e all'influsso del Partito, divenuto inconsapevolmente orgànismo di conservazione. (O. N., p. 70). .:.. La funzione del partito è legittimata solo dal consenso (O. N., p. 69); è una funzione educativa e « di cultura>> (O. N., p. 99), di fiducia (O. N., p. 118) e non burocratica; la sua funzione è nel servire le masse, non nell'esserne servito (O. N., pp. I 40-41). La reale unità e totalità della classe si realizza nel con~ siglio, non nel partito (O. N., pp. 37, 39, 71, 95 ecc.); non si può ipostatizzare nell'unità partitica la « presunta >> unità della classe. BibliotecaGino Bianco

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