çosa confern1ano i profughi ungheresi 239 popolare che si è levata essenzialmente per rimuovere le aberrazioni, gli oggettivi ostacoli frapposti da un apparato burocratico al progresso sulla via del socialismo, può ben essere definita in sostanza come un movimento socialista anche se non del tutto consapevole, anche se ha, a sua volta, compiuto sbagli. Se di un grande dirigente come Stalin si può dire che ha commesso errori, addirittura voluto veri crimini... e che egli è rimasto tuttavia un gran marxista ed un vero socialista, perché trattare diversamente il popolo? Perché negare che ha avuto una funzione quando esso l'ha realmente adempiuta e pagando per essa un prezzo altissimo? >> Nel libro di Chiesura, al contrario di quel che vi ha trovato Togliatti, abbiamo trovato conferma e approfondimento per il giudizio nostro d'allora e di poi. Sappiamo che la verità - e perciò ne ravvisiamo il sapore nel libro del magistrato-scrittore Chiesura - ha per sua caratteristica d'esser sempre sfaccettata e polimorfa. Chi non l'ama a questo modo, può sempre esser tentato di spiccarne solo i dati che servono alla sua tesi, trascurando gli altri. Noi vorren1mo sempre servire la verità intera, soprattutto di fron~e a quei fatti che sono le pietre di paragone decisive degli uomini e dei movimenti, a quei momenti cruciali della storia del mondo che possono bene essere detti l'ora della verità. Tale fu l'insurrezione ungherese. Un momento in cui occorreva tutto il coraggio e la fiducia nelle masse dei veri rivoluzionari. Prevalse invece H il parere peggiore. Non è l'Ungheria sola a scontarlo. ITALO CALVINO Biblioteca Gino Bianco
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