Note e commenti COSA CONFERMANO I PROFUGHI UNGHERESI Non scrivete il mio nome 1 è un libro esemplare. Per un giudizio sull'in~ surrezione ungherese, Giorgio Chiesura non ha consultato (solo) le pagine scritte: ha consultato gli uomini, spettatori o attori di quei fatti; i soli che potesse interrogare, cioè i profughi. Quelli che ci presenta - nove casi --- sono un «campione>> assai rappresentativo; ma già questo termine della tecnica sociologica può metterci fuori strada. Questa non è l'inchiesta di un sociologo, è l'inchiesta d'un giudice (Chiesura è magistrato), di uno che deve ricostruire la verità d'un fatto dalle testimonianze che ha a disposizione; ed è l'inchiesta d'uno scrittore, d'uno che dall'esperienza particolare deve cavare il senso del tutto: Chiesura non cerca una somma statistica di dati spersonalizzati quanto delle verità umane, fortemente personali, espresse in visi (ci descrive la faccia d'ognuno, ce ne ricrea la simpatia o l'antipatia), in modi .di ragionare, in storie di vite; e ad ognuno, dopo aver ascoltato quel che dice da sé, fa le domande adatte per fargli dire anche il resto, quello che non vuole o non sa dire. Ricostruire la verità è il solo intento di questo lavoro (o di dar nuovi strumenti che aiutino a ricostruirla); ed è noto che la verità si può cercarla solo sapendo quel che si cerca: le domande di Chiesura sono quelle· del progressista illuminato che ha fiducia nella forza democratica del socialismo al di là d'ogni suo snaturamento, e non si rassegna a credere che in Ungheria fosse inevitabile la catastrofe, e indaga se poteva andare in un altro modo, « come in Polonia >>. Qual è il giudizio a cui questo libro ci porta? Palmiro Togliatti scrive 2 d'avervi trovato conferma delle sue posizioni e dei suoi giudizi (critica degli errori di Rakosi ma rifiuto di considerare il suo regime come non socialista; negazione di qualsiasi carattere socialista all'insurrezione, promossa da ele1nenti antidemocratici e da intellettuali irresponsabili; necessità dell'intervento sovietico per evitare il fascismo e la guerra). Ben diverso è il giudizio che abbiamo tratto noi dal libro. Esso è l'atto 1 G10Rc10 CHIESURA, Non scrivete il mio nome, Einaudi, Torino 1957, pp. 178. 2 PALMIRO ToGLIATTI, I profughi confermano. Nuove testimonianze sui fatti d'Ungheria («Rinascita>>·, a. XIV, n. IO-II, ottobre-novembre 1957, pp. c:;08-11). Bi"bliotecaGino Bianco
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