232 Henry Rayniond In seno ai movimenti nazionalisti e particolarmentè al MTLD, il piu -risoluto di tutti, scoppiò nel 1954 una crisi. Per un certo numero di giovani militanti il· momento dell'azione 1n un quadro pacifico era finito e, d'altra parte, il successo del movimento nazionale in Indocina e il risveglio del mondo arabo giustificavano un cambiamento radicale di indirizzo. Ricordiamoci che, prima e dopo l'inizio delle operazioni, i capi del FNL hanno sempre sperato che sarebbe stato possibile negoziare l'indipendenza. Il governo francese, sotto l'impressione della hne della guerra in Indocina, sperava anch'esso di poter arrivare a un negoziato non troppo evidente, ad accordi discreti. Ma ormai l'ingranaggio delia guerra cominciava lentamente a muoversi: stato di emergenza, arresti, retate, proibizioni, contribuirono a raccogliere i nazionalisti intorno al FNL. Trattative invisibili, speranze deluse e risorgenti, inquietudini di una parte dell'opinione francese di tronte alle operazioni militar.i in Algeria, portarono nel settembre 1955 a un momento in cui si potè dire : « La .guerra in Algeria non ci sarà>>. S1 sa che uno scrittore francese ha scritto una commedia· su questo tema, riferendosi alla guerra di Troia e dimostrando che esiste una meccanica della guerra. Ma non oastava dire: « La guerra d_'Algeria non ci sarà », .come tentò di· fare la sinistra francese nei mesi tra il settembre 1955 e le elezioni del gennaio 1956; ci voleva una politica per impedirla. Questa politica la sinistra non l'aveva: né i comunisti né i socialisti si ponevano a tondo il problema dell'indipendenza, della necessaria sconfitta del colonialismo. I comunisti e i socialisti chiedevano il ritiro delle truppe e l'inizio dei negoziati, ma non precisavano il contenuto inevitabile 'di tali negoziati: Ì'indipendenza. L'altro grande partito di sinistra, il partito radicale, era ancora piu vago. La destra, invece, proponeva una politica precisa: il soffocamento della ribellione e il ristabilimento della pace coloniale in territorio algerino. Questapolitica si innestava nella guerra, era la piu facile a seguirsi, e per di piu era quella già iniziata dal governo francese. L'incertezza della sinistra è un interrogativo: una delle ragioni delle esitazioni e delle debolezze risiede nel fatto che ogni partito francese possiede un ce1to numero di sezioni algerine composte· quasi esclusivamente da europei. Queste sezioni· esercitano una forte pressione sui partiti, compresi quelli di sinistra: la loro politica è quella dei partiti ai quali appartengono, tranne che sulla questione coloniale. I rapporti politici tra la Francia e l'Algeria sono perciò conseguenza deila situazione coloniale: il mondo dei colonizzatori esiste e si manifesta, il mondo dei colonizzati è nascosto. I socialisti europei d'Algeria sono socialisti in tu~to, tranne che nei loro rapporti con gli algerini, che rimangono rapporti di ineguaglianza. Ecco il motivo per cui nessun partito anti-colonialista dovrebbe .avere diramazioni nei paesi coloniali. È una tremenda tentazione all'opportunismo. Il 2 gennaio 1956, i partiti della sinistra francese riportarono la vittoria, ebbero la maggioranza in Parlamento. Questa vittoria - si scrisse - dava la maggioranza ai sostenitori dei negoziati. Ma era un apprezzamento superficiale dei. fatti. I risultati del 2 gennaio hanno dato la· maggioranza a uomini politici che avrebbero, si, ·voluto fermare la guerra d'Algeria, ma non sapevano in che modo. Ciò fu chiarissimo quando, dopo la nomina di Guy Mollet a Presidente del Consiglio, egli scélse il generale Catroux come m1n1stro d'Algeria. Tutte .le Biblioteca-Gin Bianco
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