Le basi sociali dei rapporti franco-algerini 231 agli studi degli europei è cinque volte maggiore per le scuole elementari, quaranta volte per quelle tecniche, ottanta volte per quelle superiori. . . Il contenuto della formula « l'Algeria è la Francia ))' ha un senso sociologico assai chiaro: per la frazione europea della popolazione, l'Algeria è effettivamente la Francia. Le stesse leggi, lo stesso reddito, e una struttura sociale quasi identica. La popolazione europea vive al di sopra dell'abisso musulmano come gli abitanti dell'Isola volante di Laputa, visitati da Gulliver. La funzione sociale del mito colonialista è di spiegare << la situazione della popolazione musulmana >>. La popola- ~ione coloniale non ha lavoro perché è pigra, << tanto è vero che non lavora )); ma la gente delle colonie mangia poco, non ha vestiti perché i suoi bisogni sono ridotti, prova ne sia il fatto che essa continua a vivere in condizioni che sarebbero insopportabili a un europeo. « La gente delle colonie insorge contro i padroni perché è ingrata ed eccitata dallo straniero; tanto è vero che da cento anni a questa .parte era rimasta tranquilla >>: tutti gli elementi della situazione concreta sono cosi impersonati nella gente delle colonie, che ne incarna tutti i mali. Analogamente, la differenza tra le due società riguarda anche l'europeo, le cui qualità specifiche ne spiegherebbero la superiorità. L'amalgama delle due strutture sociali è inconcepibile; l'assenza quasi totale di matrimoni misti (tra europei e musulmani) testimonia questo insormontabile solco tra popolazioni che vivono l'una accanto all'altra. Tale separazione, tale mondo diviso, si traduce politicamente, per coloro che pretendono rappresentare gli interessi degli europei, nel fatto che l'Algeria appartiene alla Francia. E ciò è perfettamente vero. L'Algeria esiste quale Algerra francese, non vi può essere altra ·Algeria. Al contrario, per il Movimento nazio~ nale l'Alge~ria degli algerini non esiste ancora, essa è aspirazione, movimento, rivolta. L'indipendenza sarà la sua garanzia di esistenza, il suo atto di nascita. Anc~e questo è vero, e traduce le speranze del popolo musulmano nel suo proprio movimento. Perchè le cose vanno in questo modo? Perchè una soluzione transitoria appare inammissibile al movimento nazionale? Perché nel passato le soluzioni di questo genere sono sempre state paravento degli ultra-colonialisti per evitare e annullare ogni riforma. In un paese coloniale, la riforma si scontra con la violenza organizzata esercitata contro i colonizzati. È necessario dunque che dapprima il problema dell'emancipazione sia posto in pratica dagli stessi popoli colonizzati in una lotta reale per la libertà. I popoli colonizzati possono accettare delle riforme, ma la loro reale rivendicazione è l'indipendenza. 3. Le ragiorii della guerra e il 6 febbraio 1956. C'è voluta una crisi ·profonda perché il movimento nazionalista passasse, nella notte dal 31 ottobre al 1 novembre, all'azione militare. Vi sono pochi esempi di movimenti nazionali che abbiano fino a tal punto tentato tutte le possibilità del1'azione legale. In una situazione senza via d'uscita, c'è voluta una gravissima crisi, non ancora esaurita, perchè si costituisse il Fronte Nazionale di Liberazione. Come si sa, e come tutti riconoscono, lo statuto votato dall'Assemblea nazionale francese nel 194 7, malgrado la sua estrema timidezza, non era stato applicato. L'Assemblea algèrina prevista da tale statuto era stata fabbricata dal-. l'amministrazione, i movimenti nazionalisti ne erano stati praticamente esclusi. BibliotecaGino Bianco
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