Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Henry Raymond Il peggio è che si tratta di un'economia che di an.no in ~no div~ene pi~ primitiva, e si chiude sempre maggiormente nell'autarchia. Tecn1~he rud1mental~, suolo in pieno esaurimento, tutto contribuisce a questo approfondimento della miseria che spaventa gli economisti. A ciò dobbiamo aggiungere una pressione demografica notevole, anche se recente, poiché data dal principio del secolo. Fino ad allora la popolazione algerina, dai tre milioni di abitanti del 1830, tendeva piuttosto a diminuire. Oggi, con circa dieci milioni di abitanti di cui nove milioni musulmani, l'Algeria cresce ogni anno di 280 mila unità. Tale crescita demografica viene sfruttata dagli apologeti della colonizzazione per dimostrarne il successo e per giustificare il livello di vita molto basso degli abitanti. L'economia supplementare 1 -. Parlia1no ora dei lavoratori nordafricani in Francia. Sono circa 300 mila, che percepiscono con i loro trenta miliardi un sesto del reddito della popolazione musuln1ana d'Algeria. Si può dire che questi algerini abbiano preso il posto della tradizionale manodopera d'immigrazione del periodo prebellico. Si tratta, per il 95 per cento, di operai, specializzati o no. La maggior parte di essi è addetta a lavori disagiati o pericolosi, che la mano-- dopera europea tende a disertare. Dal punto di vista sociologico, i nordafricani in Francia rappresentano uno strato di lavoratori separato dagli altri da pratiche discriminatorie, da una formazione scolastica e professionale insufficiente, e da condizioni di alloggio (campi e dormitori) spesso inumane. È dunque naturale che, rappresentando un esercito di riserva, gli algerini in Francia siano vittime della disoccupazione piu dei francesi (25 per cento di disoccupati algerini contro 1,7 per cento di francesi). Costituiscono, insomma, un sottoproletariato che la stampa reazionaria francese ?.ddita volentieri all'attenzione dei lettori di cronaca nera. E questa massa di 300 mila uomini validi, in età da portare le armi, relativamente adattata alla vita e alle macchine moderne, è una delle riserve permanenti del Fronte di liberazione nazionale (PNL). Questo, tra l'altro, spiega la vivacità della lotta politica e militare che si dispiega sul territorio metropolitano della Francia . .La situazione di segregazione degli algerini in Francia non è altro che riflesso e conseguenza di quella esistente in Algeria. Gli algerini di Francia portano con sé dall'altra parte del Mediterraneo questa maledizione, che costituisce la base stessa del colonialismo. Le due società algerine. - Due parti di popolazione quantitativamente molto ineguali - da uno a nove -, un abisso economico, linguistico, di costume : ecco ciò che si potrebbe chiamare il « fatto coloniale >>. Abisso né assoluto né insormontabile, al contrario: esso non si oppone a chi voglia superarlo individualmente. L'Algeria è il regno dell'eguaglianza teorica. Ma il sociologo è costretto a scegliere tra la libertà economica di un certo numero di professori, di commercianti e di coltivatori che sono al livello degli europei, e la necessità economica che è ancora la sorte. dell'immensa maggioranza della popolazione. 80 mila musulmani al livello europeo! Ma sette milioni di musulmani delle campagne non oltrepassano i 15 ooo franchi di reddito annuo. Scuole, fotografie di scuole con allievi musulmani, sf, ma 2 400 ooo bambini musulmani non vanno a scuola. La frequenza 1 Cfr. sull'argomento l'eccellente opera di ANDRÉE MICHEL, Les travailleurs nord africains en France, Editions du CNRS. BibliotecaGino Biancò ·

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