Passato e Presente - anno I - n. 2 - mar.-apr. 1958

Henry Ray1nond in un pensiero siffatto ciò che conta non è l'intenzione morale, b~nsf il sistema a cui si fa riferimento: ora questo riferimento è semp~e l'Impero francese, o l'Unione francese. Nei miti della storia di Francia l'annessione coloniale è sempre un inizio, una specie di punto zero 1 . Coloro che inconsciamente si riferiscono a questo mito dimenticano sempre di domandarsi com'era il mondo al momento dell'annessione. Com'era il mondo nel 1830 quando è cominciata l'Algeria francese? Che cos'erano il Giappone, la Cina, la stessa America Latina? I dati sociologici demoliscono questo mito. L'annessione coloniale non è la fusione di due società, con tutto _ilbene e il male che ne potrebbero scaturire. :È l'oppressione esercitata da una società di tipo speciale, la società colonialista, su strutture sociali piu o meno arretrate. :È la soluzione « colonialista » dell'oppressione di un popolo' su un altro. 2. Algeria: tre economie, due società . . L' eco1201nia trionfante. - Lo sbarco nella baia di Algeri del 1830 aveva inizialmente un obiettivo politico: conquista e prestigio per la monarchia. La conquista trovò un po' a caso il proprio obiettivo economico: lottizzazione della terra, colonizzazione. Fu un successo. Il generale Bugeaud lo spiegava alla Camera dei deputati il 15 gennaio 1840: « Non possiamo fare la colonizzazione europea se non espropriando gli arabi quando sono proprietari del territorio della tribu, o restringendoli quando non hanno altri titoli che quelli derivanti dal lungo possesso >> 2 • Questo portò a respingere gli arabi verso le terre meno fertili, meno irrigate, piu meridionali: in totale, due milioni e mezzo di ettari conquistati per 25 ooo coloni europei (media 108 ettari). Si dirà, una parte di queste terre era paludosa: ma non lasciamoci ingannare, nel ·1830 una parte delle terre francesi - la Camargue, la Eresse, la Cologne, le Lande - si trovava nello stesso stato, e solo piu tardi fu strappata agli acquitrini. Riassumendo, la coltura francese domina oggi il settore più produttivo della terra algerina, e soprattutto le coltivazioni a maggior rendimento: cereali, agrumi 3. La colonizzazione ha ottenuto un trionfo coi· vigneti, che appartengono quasi totalmente agli europei. Ma non a tut~i gli europei, naturalmente, poiché la concentrazione nelle campagne è molto · forte: nel 1953 il 4 per cento dei proprietari ha prodotto il 48 per cento del raccolto totale, e il 12 per cento ne ha prodotto il 75 per cento, cosicché piu del terzo del reddito agricolo totale (60 miliardi su 140 nel 1953) può dirsi concentrato nelle mani di un piccolo numero di proprietari. Lo stato sociale i cui interessi sono legati al commercio del vino con la metropo1 Marcel Colomb, in uno dei capitoli di L'initiation à l' Algérie sull'Algeria turca, definisce lo stato di Algeri come « lo stato dei corsari » (p. 123). In questo stato vede semplicemente un predecessore della Francia: « La reggenza apre la via alla futura Algeria fr;Jncese » (p. 105). 2 Citato da R. DE LA VIGNETTA e C. A. JuLIEN, Les constructeurs de la France du demain: 3 La grandezza media della proprietà musulmana è di 14 ettari. Questa cifra dovrebbe essere studiata meglio, poiché è ottenuta basandosi sull'imposta fondiaria, e non tiene quindi conto della presenza di piu proprietari per uno stesso lotto. BibliotecaGino Bianco

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