Inchiesta sui salari 217 congegnate in rnodo da operare forti distinzioni fra i gruppi dei dipendenti. Una politica salariale che voglia tendere all'avvicinamento dei livelli deve certo nella situazione attuale giocare anche sul piano nazionale del rinnovo dei contratti collettivi (e per il loro riconoscimento giuridico valido erga omnes) ma deve preoccuparsi subito di impegnare la sua battaglia nel settore del salario aziendale 1 • I premi a quote uguali per tutti (compresi gli impiegati) saranno preferibili ai premi in percentuaJi, ed è questo un criterio che non predetermina affatto il tipo di struttura del premio ma soltanto la sua distribuzione e può valere pertanto come - - . principio generale. Il problema della struttura del salario aziendale è invece molto piu complesso. La CGIL tende in prospettiva ad impostare la rivendicazione per la contrattazione (e non elargizione) del salario aziendale nel senso di legare i premi al rendimento e dell'uomo e della macchina. Tale parola d'ordine, giustissima, rischia però di vanificarsi nella traduzione pratica. Si rischia cioè di pur:itare sul premio a rendimento anche là dove e i rapporti di forza e le situazioni di organizzazione della produzione non sono tali da assicurare la vittoria su questo terreno. Niente di straordinario in questo : una battaglia da fare resta giusta indipen1 I criteri che mi spingono a sostenere la tesi degli appiattimenti salariali a preferenza della tesi favorevole all'aumento di dislivelli sono e di ordine generale e di ordine specifico in rapporto alle situazioni bolognesi verificate. In linea piu generale sono del parere che la debolezza attuale del potere di contrattazione aziendale derivi non soltanto dalla scissione sindacale, ma anche dalla « sezionalità salariale >> dei gruppi di lavoratori nella stessa fabbrica, sezionalità basata non solo sulle mansioni e le qualifiche, ma anche sul sesso e sull'età. L? tesi favorevole ai dislivelli di mansione mi pare possa essere sostenuta solo quando si sia giunti a contrattare anche aziendalmente mansioni e qualifiche, contrattazione che presuppone almeno una· relativa stabilizzazione delle mansioni stesse. Nel caso di mansioni stabilizzate, il superminimo di mansioni retribuisce la stessa e non si vede perché la mansione speciale debba tornare a riflettersi sul premio. Penso inoltre che sia preferibile l'esistenza di un settore di salario azien~ dale in cui tutte le maestranze siano interessate a muoversi in maniera compatta (e ro.ooo lire di differenza in regime di bassi salari costituiscono una certa re1:1ora ~Ila compattezza; il discorso potrebbe farsi diverso in regime generale di a1_tisalari). La poli_tica dei disliv~lli i~ u1: periodo in cui il salario aziendale ragg1unge cifre relativamente consistenti rispetto al fisso provoca vari fenomeni: naralizza l'azione delle qualifiche inferiori" (in aumento numerico), data la f~ci1e loro sostituibilità (pochi giorni di qualificazione), e rende le minoranze delle qualifiche superiori orive d'appoggio da parte del resto delle maestranze. Naturalmente la tesi dell'appiattimento deve intendersi nel senso dell'avvicinamento verso l'alto e non verso il basso. BibliotecaGino Bianco
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