Luciano Gallino nicazione (ultimo mezzo di comunicazione, forse, in una società dove tutto è informazione, monologo senza possibilità di con~addittorio ), il denaro come valore assoluto non è soltanto espressione e sanzione delle « Relazioni nonUmane» vigenti in seno all'Organizzazione: è lo strumento primo per la applicazione dell'Etica Sociale, per la sua diffusione capillare, e in esso ·codesta tarda filiazione dell'etica utilitaristica e democratica, per la quale il bene sta anzitutto nell'abbondanza delle merci, incontra e riconosce il proprio stravolto riflesso - l'oggettivazione, la cosificazione e mercificazione del soggetto, in cui soprattutto consiste l'immoralità strutturale. La conservazione dei tecnici. Se v'è un fatto che _balza evidente dall'accostamento dell'opera del Mills a quella del Whyte è il. tramonto definitivo, oggettivamente fondato, di ogni teoria sul « quarto potere», ovvero la tecnocrazia dei managers. Prevista dal Veblen piuttosto come rivoluzione degli en.gineers, dei tecnici in senso stretto, tanto che in The Engineers and the Pr1:ceSystem egli poteva scrivere, quarant'anni addietro: « Va da sé che i poteri e le cariche del futuro direttorio saranno di natura tecnologica, per la maggior parte se non totalmente »; data per avvenuta dal Burnham come rivoluzione dei « direttori di produzione, gestori, sovrintendenti, ingegneri amministrativi, supervisori tecnici... amministratori, commissari e capi ufficio... >> (ed erano propriamente i managers),, in realtà la rivoluzione dei tecnici è fallita nel momento stesso in cui si ponevano i termini per il suo inizio. Benché la presenza di un'Elite del Potere, potente e irresponsabile se non onnipossente, non scalfisca, com'è naturale, la verità del passo vebleniano : « i tecnici dotati, addestrati ed esperti che sono oggi in possesso della necessaria informazione ed esperienza tecnologica sono il primo, indispensabile fattore nell'opera quotidiana di gestione dell'industria nazionale», avviene però che essa raduni in sé tutto il potere di decisione « politica » (in breve: tutto il potere) che invece sarebbe necessario ai tecnici per tradurre la loro indispensabilità in egemonia o perlomeno in autonomia. Proprio in quanto Fachman, («esperto))) prodotto della divisione del lavoro non compensata da un peso politico, e vittima dell'ideale neopositivistico del dato puro, il tecnico non ha piu alcuna rappresentanza nella sfera dove le decisioni, per quanto irresponsabili e private rispetto all'interesse sociale, vengono ancora prese senza porsi in dipendenza delle particolarità formali dell'oggetto. In una società, è vero, che ha deificato la produzione e il suo epifenomeno, il denaro, il grado di potere e infine di autonomia individuale del tecnico dovrebbe essere strettamente connesso al grado di utilità che I la sua competenza specifica, la sua Fach riveste per il processo produttivo. Ma in tale società l'inautenticità dei rapporti tra gli uomini, e tra l'uomo e la materia del suo lavoro (il suo « oggetto ») esplode in una contraddizione di fondo: la « poli~icità », l'eticità e libertà naturalmente soggettiva del giuBiblioteca Gino Bianco
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