Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

88 Luciano Gallino loro membri, la struttura socioeconomica (in una con le gerarchie istituzionali), e l'intento deliberato di coordinazione _che spinge l'uni verso l'altro i tre ordini. Mentre il Mills, tuttavia, assegna il medesimo peso ai diversi fattori, è chiaro dal libro del Whyte che il peso determinante è dato dalla struttura, dall'organizzazione. Non si vuol dire che questa determini il contenuto; in quanto si pone come forma, come Gestaltung del corpo sociale, essa è già di fatto anche il proprio contenuto, e in questo soltanto consiste e si manifesta. La natura del potere dell'Organizzazione riflette i caratteri di essa; è uno schema di comportamento che tende a permeare l'individuo dall'interno piuttosto che una costrizione, finché l'individuo opera nella gamma di variazioni ancora consentite dalla struttura; ma non appena egli tenta di rifiutare non solo lo schema propostogli, ma pure tutte le variazioni ammesse da quella, il potere ricorre alla coercizione. In quanto è contemporaneamente parte e tutto, l'Organizzazione non può concepire altra struttura sociale diversa da sé, e la mig~ior garanzia che essa possa darsi per durare risiede nel sopprimere in ogni suo suddito il concetto di Diverso, la nozione di poter essere Altro. Ciò che è reale è razionale; ma l'eticità non è soltanto lo Stato - l'Organizzazione - « ricondotto alla sua interiorità sostanziale·>> (HEGEL, Enciclopedia), e sarebbe la religione; essa è divenuta, tramite l'esasperazione collettiva del postulato hegeliano, la coscienza che l'Organizzazione ha della propria verità, e l'Etica Sociale di cui parla il Whyte non è che l'estrerna tautologia dell'Organizzazione protesa verso la conservazione, volta a riprodurre nella coscienza individuale la propria fisionomia socioeconomica, e a dissolvere cos1 ogni ragione di conflitto tra esistenza individuale ed esistenza sociale. Al vertice della piramide, l'Elite del Potere rappresenta a un tempo il tetto e la chiusura ermetica della struttura, il blocco che ne assicura la continuità. Sebbene i · suoi componenti discendano in massima parte da famiglie che già si trovavan~ in tale posizione una o due generazioni addietro, il potere non risiede nelle loro persone bensf nei posti che essi occupano nelle maggiori istituzioni della società americana. Il loro potere, per riprendere la nota suddivisione del Weber, è di tipo burocratico-monocratico piuttosto che tradizionale o carismatico - con una differenza: che esso è l'esito di un processo di burocratizzazione che ha investito tutta la fascia intermedia della società, e non elemento di questo. L'alternativa weberiana tra burocratizzazione e dilettantismo si pone soltanto a livello degli Organizat1:on Men; ma è appunto il totale assorbimento di questi nelle loro mansioni, nelle loro rispettive Fachwi·ssen und Tatsachenkenntisse, che ha liberato una dose di potere «politico» concentrabile al vertice della struttura, d~v_eil_formalismo impersonale del funzion~riato lascia posto all'irresponsab1l1tà informale dell'élite. La Sachlickeit, la cosalità del discorso tecnico in cui i neopositivisti postulano la scomparsa del soggettivo, e i marxisti Biblioteca Gino Bianco

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