Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

6 · Antonio Giolitti linguaggio nella scienza economica 1 • Basti pensare all'ambiguità di termini come « legge » (continuamente tendente a scivolare dal significato descrittivo-esplicativo a quello normativo: cfr. FRASERc,ap. III e BoNAR,pp. 194-96), come « naturale >>(oscillante tra il significato di conforme alla rei natura e il significato di giusto), come « ricchezza » (wealth) e «benessere» (welfare) (cfr. MYRDAL,pp. 142-43). Particolarmente importante sembra essere a questo proposito l'uso del termine «società». Esso sta a designare - effettivamente o metaforicamente - un soggetto collettivo dell'attività economica nel quale si fondono in armonia i soggetti individuali: cos1, nell'economia di concorrenza, tutti i -fenomeni microeconomici concorrono alla formazione della superiore armonia macroeconomica di cui la « società » è il soggetto (cfr. MYRDALp, p. 143-4 7). E qui il discorso si deve riportare ai classici, a Marx, e al centro del nostro problema. I classici e poi Marx non persero mai di vista l'uomo economicamente operante in una società divisa da contrasti d'interessi, intesi questi in senso non psicologico individualistico bens1 appunto sociale, di classe, derivanti cioè dai rapporti di produzione e perciò non armonizzabili in quella società cosf struttùrata. A questa realtà sociale storica i classici riferirono le loro premesse normative politiche· esplicitamente ~?unciate : le quali, appunto perché esplicite, e trasparenti nella loro determinatezza sociale storica, anche quando venìvano universalizzate e ipostatizzate, non infirmavano il rigore scientifico dell'analisi ma ne indicav~no chiaramente i presupposti e i limiti. Nei classici il rapporto fra economia e politic_aera posto in termini tali da consentire un nesso tra ·1a teoria e la pratica, capace di fornire basi piu ·concrete e solide all1. verifica scientifica: come ha osservato Claudio Napoleoni (pp. 465-66), nell'opera di Adam Smith « la capacità dell'economia politica a indicare i mezzi mediante i quali si renda possibile a una collettività· di aumentare la propria ricchezza è considerata come il criterio per la verifica della verità delle proposizioni dell'economià politica stessa>>. Ciò che costituisce un limite alla scie11tificità del pensiero dei classici non è dunque la ~ichiarata politicità dell'economia, bensf l'assunzione di una realtà sociale storicamente determinata - il sistema capitalistico -- a postulato permanente e immutabile. È questa assunzione che quali-:-· fica l'elemento giusnaturalistico del pensiero economico classico: il si1 Se ne può trovare qualche esempio interessante in ScHUMPETERs,pe~. al cap. Il sulla Scolastica e sul giusnaturalismo. Cfr. al riguardo FRASER. Biblioteca Gino Bianco

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