Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

Problemi del lavoro femminile 73 di applicazioni cogenti e indiscriminate del principio della parità salariale, e alla preferenza per una attuazione gradualistica affidata alle sole possibilità contrattuali dei sindacati 1 • Ma se si considera che nella struttura del• l'indust~ia moderna il capitale variabile tende verso caratteristiche di sempre maggiore rigidità, che- la mobilità del lavoro in Italia è assai scarsa, che i criteri di scelta e di retribuzione della mano d'opera da parte della classe padronale poggiano oggi su valutazioni .piu complesse di quelle della misura della efficienza e del costo immediato; se si riconosce che compito degli organismi di governo è anche quello di promuovere un processo di sviluppo e di armonizzazione delle capacità di consumo, le richieste 2 di un intervento pubblico atte a sostenere ed a rafforzare un'azione d_el sindacato (oggi il). evidente condizione di inferiorità dal punto di vista ·di forza contrattuale) trovano un loro ben piu evidente fondamento. Ciò che in ogni caso resta da studiare è come si possa considerare la domanda del lavoro femminile nella situazione attuale abbastanza anelastica di fronte ad una variazione del suo costo e si possa nello stesso tempo conciliare questo concetto con quello di un salario maschile fortemente esposto alla concorrenza del piu basso prezzo del salario femminile. Queste apparenti contraddizioni vengono solo a confermare come, ai fini di una interpretazione delle condizioni del lavoro in Italia, per una indicazione di scelta di politica sindacale della classe operaia anche l'analisi economica chieda di essere affiancata da una interpretazione delle fasi di evoluzione delle « ideologie >> del capitalismo contemporaneo e di essere inserita in una analisi sociologica che aiuti a chiarire e spiegare determinate caratteristiche, qualitative dell'offerta del lavoro (nel settore femminile ricerca del lavoro per motivi extra economici di evasione, ricerca di integrazione del- salario familiare in forma di domanda congiunta e quindi inversa al salario maschile, scarsa mobilità, concentrazione della richiesta su un ventaglio di mansioni assai piu ristretto di quello teoricamente consentito dal livello delle istituzioni sociali, nuovo tipo di sviluppo dell'economia casalinga, ·nuova organizzazione dell'economia del consumo ecc.) e della domanda di lavoro (posti offerti piu in base ad un concetto tradizionale del lavoro della donna che in base ad un'effettiva valutazione eco:11omicadi efficienza, piu in base ad una valutazione politica che ad una valutazione strettamente economica ecc.). Il problema viene cos{ ricondotto (e ciò fanno in definitiva tutte le relazioni del convegno) ai fattori· di pregiudizio, di costume, di « ideologie >> dominanti non solo nel campo della domanda ma anche nel campo dell'offerta del lavoro. Il che 1 Espressione di questa impostazion~ è la relazione al convegno citato di F. ARcHIBRIGI, Aspetti economici della retribuzione del lavoro femminile. 2 Cfr. V. FoA, relazione citata. Biblioteca Gino Bianco

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