Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

Franco Momigliano essenziale, anche se evidentemente non sufficiente, per la soluzione di taluni problem~ anche strutturali del movimento operaio. Questo discorso a sua volta potrebbe ricollegarsi ad un altro grande problema di fondo, quello dei rapporti tra una concezione del sindacato cqme « militanza » ed una concezione del sindacato come « servizio ». Un altro lato del problema del salario femminile ci ric<?nduce ad esaminare altri aspetti della moderna attività sindacale nell'industria. Si è ormai generalmente costatato che la diversificazione del salario femminile viene operata anche e soprattutto mediante un processo di « svalutazione delle mansioni>>, cioè attribuendo la mansione svolta dalla donna ad una categoria sindacale, e quindi di paga, inferiore a quella corrispondente svolta dall'uomo. Di fronte a questa realtà è facile osservare come anche ·una vittoria ottenuta in via di principio in fatto di parità di retribuzioni (accoglimento della rivendicazione etico-giuridica) può risultare vana se l'organizzazione sindacale non ha ancora adeguato tecnicamente i propri strumenti di contrattazione al processo di trasformazione industriale. La necessità di uno strumento tecnico sindacale che consenta la contrattazione (o per lo meno il pubblico controllo) dei criteri obiettivi di « misura delle mansioni)), risulta cosf una ,condizione per il successo di altre battaglie. È questo un altro caso tipico in cui la proposta del movimento femminile, scarsamente incisiva se avanzata in termini di pura rivendicazione di un principio di giustizia, assume una sostanziale positività se realizza e anticipa nei suoi obiettivi piattaforme di lotta piu avanzate comuni all'intero movimento operaio. In questo caso la piattaforma comune è quella di un tipo di azione sindacale che risulti meglio aderente alla trasformazione dell'industria, alle evoluzioni del proce~so organizzativo e tecnico e che consenta pertanto agli organismi dei lavoratori ·un tempestivo controllo di metodi di misura delle mansioni e delle paghe che la parte padronale di sua iniziativa da tempo ha già introdotto. Un discorso analogo può essere suggerito dalla· richiesta di parità tra i .sessi, per le paghe di cottimo e per i premi di rendimento. In realtà il· processo di parificazione è stato frenato dal fatto che il cottimo nella maggioranza dei casi è collegato ai minimi contrattuali; questa struttura della paga <li cottimo è conseguenza del concetto sindacale tradizionale dei premi ad incentivo, come elemento di misura e di retribuzione del contributo psico-fisico del lavoratore (da cui la politica sindacale ispirata alla teorica tlel supersfruttamento ). Un 'impostazione sindacale che concepisce sempre .di piu i premi di rendimento quali strumenti di controllo e partecipazione .ai vantaggi derivanti dal progresso organizzativo e tecnologico dell'azienda, porta ad un concetto di premi a tariffa sganciati dalle paghe contrattuali e collegati a nuovi parametri e pertanto piu suscettibili di un rapido processo .di pari~cai~one tra i due sessi. Biblioteca Gino Bianco

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