68 Franco Momigliano ~ :· [,In. realtà le prospettive dell'occupazione femminile in Italia sembrano dover essere inserite in un quadro assai piu complesso, derivante dall'analisi del sovrapporsi di rarecchie linee di tendenza dell'evoluzione delle forze produttive nell'economia italiana. La statistica descrittiva della dinamica dell'occupazione femminil_e ap~ parirà cosf quale risultato di una serie di movimenti contrastanti e sovrapposti: la riduzione dell'occupazione in genere nel settore primario, con caratteristiche però differenziate per la maggior sensibilità. al fenomeno . da parte della manodopera maschile; una tendenza al decremento dell'occupazione femminile anche nel settore secondario, in presenza di una esuberanza di offerta di lavoro maschile, contrastata però dalla relativa espansione, entro il settore stesso, di talune industrie o attività ad occupazione prevalentemente femminile; un processo di meccanizzazione dell'industria che rivaluta l'occupazione femminile in taluni settori, accanto ad isole di automazione nei centri produttivi e a piu diffusi fenomeni di automazione del lavoro amministrativo che agiscono in senso contrario; tutto questo in presenza infine del sensibile sviluppo delle attività terziarie, fenomeno su cui a nostro avviso dovrebbero sempre piu appuntarsi le indagini per individuare le prospettive di una politica della classe operaia nei confronti del problema del lavoro femminile. L'ipotesi di studio da prospettare può riassumersi nella tesi che il capitalismo moderno, mentre per un suo aspetto sfrùtta ora meglio il lavoro femminile al livello di talune sue caratteristiche psico-fisiologiche, per un altro aspetto, relativo a una sua nuova fase tecnologica, prepara le condizioni per un allontanamento del lavoro femminile dal centro produttivo, e infine per un terzo aspetto tende a realizzare le condizioni per una diversa incentivazione della occupazione femminile nel settore terziario. Anche sotto questo profilo siamo ricondotti allo studio di una tematica piu generale: quella relativa alle prospettive di una società in cui sempre piu i centri di potere produttivi tendono ad organizzare una attività di condizionamento e di sollecitazione dei consumi, di creazione e diffusione di nuovi bisogni, di organizzazione specifica del « consumo del tempo libero». Questo argomento, anche se in parte ancora futuro per l'Italia, merita forse di raccogliere una maggiore attenzione, perché in definitiva sembra sia questa l'unica piattaforma caratteristica su cui il tema dell'incremento dell'occupazione e delle retribuzioni femminili può essere proposta non in funzione semplicemente rivendicativa o di pura sostituzione competitiva con . il lavoro maschile, ma in termini di anticipazione. La prospettiva del lavoro femminile di domani sarebbe in tal caso ben diversa da quella prevalentemente delineata, e cioè non tanto o soltanto quella di ottenere che a tutti i livelli dentro i centri produttivi si realizzi la parità di opportunità di occupazione, di carriera e di retribuzione, q~anto quella di assumere una serie specifica di iniziative Biblioteca Gino Bianco
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