58 Vittorio Foa proprio questo tipo di contrattazione· era in gran parte eròso dalla scala mobile, ne risultò una stagnazione rivendicativa che ebbe gravi conseguenze sul potere contrattuale del sindacato. Sarebbe però un errore quello di far risalire alla scala mobile la debolezza sindacale maturatasi dopo il 194 7. La scala mobile è pur sempre uno strumento tecnico, non è una politica che possa essere giusta o sbagliata. E pur sempre una tecnica è stata fino a pochi anni fa quella della contrattazione nazionale, che fatalmente allineava i salari contrattuali al livello consentito dalle imprese marginali, con questo doppio risultato : di alimentare anche per questa via (con delle quasi-rendite salariali)· la base finanziaria della gigantesca ricostruzione in senso monopolistico del capitalismo italiano, gli alti e .rapidi tassi di accumula-- zione e quindi di autofinanziamento, la crescente indipendenza dei maggiori gruppi industriali dal mercato_ creditizio e dalle politiche statali del credito e degli investimenti; di consentire la creazione, su scala aziendale, del paternalismo, delle concessioni discriminatorie e antisindacali, dell'offensiva contro l'unità dei lavoratori. Quando, nel 1955, si cominciò a correggere decisamente questo errore (è generalmente riconosciuto che la correzione venne assai tar4i da parte della CGIL e venne in modo puramente verbale e senza alcun impegno pratico Ja parte della CISL), non si affrontò solo un problema tecnico di struttura del salario, ma una questione di impostazione politica dell'azione sindacale. Proprio perché la scala mobile svuotava e frenava la rivendicazione nazionale, bisognava gettarsi con maggiore impegno nelle rivendicazioni aziendali e nella lotta per costruire una vera e propria, organica e continuativa, contrattazione aziendale. Questo è il processo in atto da parte della CGIL. È un processo eh~ implica un concetto del sindacato come agente normale di contrattazione, come titolare del servizio di pubblica utilità della negoziazione del reddito di lavoro (verso il reddito aziendale e verso il reddito nazionale), come organo insostituibile di uno stato democratico. Siamo necessariamente fuori della tecnica sindacale in senso stretto. Considerazioni analoghe, circa i rapporti fra tecnica sindacale e politica sindacale, possono farsi a proposito di alcuni altri, fra i molti aspetti che influenzano il controllo del sindacato sul mercato del1'offerta e della domanda di lavoro. Non tutti gli schemi di analisi corBiblioteca Gino Bianco
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