4 Antonio Giolitti precisamente, nel ritorno al lavoro umano. A questo punto occorre accennare al secondo aspetto enunciato all'inizio, cioè alla determinazione dei fondamenti scientifici dell'indagine economica. 2. - La questione della scientificità dell'economia verte essenzialmente sulla presenza dell'elemento normativo e teleologico rielle. premesse e nel ragionamento dell'economista. La critica di J. S. Mill alla definizione smithiana formulava nettamente la distinzione fra « arte » e « scienza» dell'economia. È la distinzione, in termini filosofici, tra essere ~ dover essere, che vieta alla scienza, per qualificarsi tale, ogni contaminazione con giudizi di valore. Questo criterio assoluto di scientificità è stato accettato anche da quegli economisti ·i quali dichiarano che la scienza economica deve avere per guida l'interesse pratico: per. esempio il Pigou, che accanto a quella dichiarazione scrive nella stessa pagina (II della trad. it.) che la scienza economica « sarà ... una scienza positiva di ciò che è e di ciò che sta divenendo, non una scienza normativa di ciò che dovrebbe essere >> 1 • La distinzione è senza dubbio essenziale per garantire il fondamento scientifico dell'indagine economica, e cioè la possibilità di verificare, logicamente e sperimentalmente, la verità di tutte le premesse. Ma questo fondamento scientifico è stato realmente assicurato dalla eliminazione di un contenuto normativo esplicito"? E quali conseguenze da ciò sono derivate per quanto riguarda il rapporto tra economia e politica? Alla prima domanda ha dato una recisa e argomentat~ risposta negatiya il Myrdal nella sua fondamentale opera sulla questione. Egli sostiene e dimostra che la pretesa di isolare l' « elemento economico >) da parte delle dottrine dell'economia « pura » si fonda in realtà sulle premesse normative del liberalismo, cosicché quel tentativo di definire l'economia come scienza raggiunge soltanto lo scopo di « dare u·na veste scientifica a un pregiudizio individualistico e antinterventistico >> e ottiene il risultato di « introdurre di contrabbando un contenuto normativo in espressioni apparentemente scientifiche >> ( capp. V e VI, e spec. pp. 137 e 155). Questo modo surrettizio e 110nesplicito di introdurre l'elemento normativo politico nella scienza economica conferisce un'i~profl:ta ben de1 , U?a distinzione piu sottile e sfumata, ma forse piu esa~ta e aderente alla realta,. ~ quella f?rmulata da ScHUMPETER (pp. 38-40) tra « pensiero economico n e « analisi economica ». Biblioteca Gino Bianco
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