Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

54 Vittorio Foa nuovi. In primo luogo la logica delle cose porta, sia pure lentamente e con difficoltà e contrasti, i sindacati dei paesi piu industrializzati a superare posizioni rivendicative che assumano la politica economica come un dato cui necessariamente subordinarsi, li porta fatalmente a mettere al centro il problema del potere contrattuale, dei rapporti fra sindacato e stato democratico, dell'autonomia in senso proprio dell'organizzazione operaia: molte tendenze positive in tal senso sono riconoscibili in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. In secondo luogo si avverte sempre meglio che questo problema, dell'autonomo potere contrattuale del sindacato, non è specifico ai paesi capitalistici, ma investe i paesi coloniali ed ex coloniali, perché incide sulla funzione dei sindacati nella lotta per l'indipendenza economica, sui rapporti fra classe operaia e borghesia nazionale; investe gli stessi paesi socialisti, per il ruolo che il sindacato non potrà non avere nelle contraddizioni, sia pure non antagonistiche, interne alla costruzione del socialismo. In terzo luogo, il problema del potere contrattuale del· sindacato tende, per forza di cose, a trasferirsi sul piano internazionale, aprendo nuove prospettive a una unità operaia internazionale fondata su motivi strettamente realistici, come azione comune che colga, dietro il velo delle tecniche monetarie, la realtà del contrasto di- potere e punti alla fondazione di una politica internazionale di sviluppo: anche qui vi sono mille segni confortanti di un processo positivo (per citare un solo esempio, la debolezza contrattuale dei sindacati tedeschi fino al 1956 è avvertita oggi dai lavoratori inglesi come un attacco diretto al loro livello di occupazione, ai lo_rosalari, al loro stesso potere contrattuale) . . Può essere motivo di orgoglio per i lavoratori italiani, nell'amarezza per una perdita incolmabile, che sia stato il loro dirigente scomparso, Giuseppe Di Vittorio, l'uomo che anticipando i tempi e la maturità delle coscienze, ha posto nei suoi giusti termini il problema dell'unità internazionale dei lavoratori. Voglio ricordare in proposito tre decisivi contributi di Giuseppe Di Vittorio. Congresso internazionale di Vienna ( 1953), impostazione dell'azione sindacale nei paesi coloniali per la indipendenza e lo sviluppo economico; messaggio ai sindacati polacchi dopo i fatti di Poznan ( 1956) sul ruolo del sindacato nei paesi socialisti; Congresso internazionale di Lipsia (ottobre 1957), impostazione di una linea di solidarietà operante fra i sindacati dei paesi piu industrializzati, e non solo per la perequazione verso l'alto delle condizioni di lavoro e di retribuzione, ma per il rafforzamento reciproco del potere contrattuale. Biblioteca Gino Bianco f

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