Alberto Caracciolo centralizzatore : l 'uffìcio di Amsterdam fu chiuso per indisciplina. Al 2° Congresso, nel luglio, l'esponente degli « shop stewards » J. Tanner, sostenuto da Winkoop, osservò a proposito del progetto di tesi che talvolta ar:che la Russia avrebbe dovuto imparare dall'Occidente, e criticò l'eccessivo dogmatismo che nella I. C. aveva preso il posto dell'eccessivo lassismo socialdemocratico (p. 127). Allo stesso congresso un progetto di Statuto improntato alla sottomissione delle singole sezioni nazionali fu criticato da Winkoop e da Levi, che diceva non si avrebbe avuto piu un Esecutivo internazionale, ma un Esecutivo russo allargato (p. 162). Il contrasto si acutizzò in occasione del 3° Congresso mondiale, nel corso di una svolta generale che meriterebbe di essere studiata a fondo. Il gruppo bolscevico, compatto, sostenne che la situazione immediatamente rivoluzionaria era sfumata, e con ciò entrò in urto con la maggio- - ranza dei delegati d'altri paesi, tedeschi e italiani in testa. Lenin, Trotzkij e Zinovjev cercarono di demolire la cosiddetta « teoria dell'offensiva>> dominante negli altri paesi. Ma le accuse contro i dirigenti russi erano molto gravi, si dubitò addirittura che avessero fatto scattare intempestivamente i moti tedeschi del marzo per distrarre il mondo dai fatti interni sovietici. Paul Levi, sostenuto dalla Zetkin, giunse a dire che « l'Esecutivo agisce come una CEKA proiettata oltre le frontiere russe >> (p. 218), e fu espulso. In una seduta del congresso parecchi delegati sottolinearono il pericolo che si confondessero gli interessi dello Stato sovietico con quelli del Comintern (p. 227). E il pericolo pareva avvertito dagli stessi bolscevichi, se Zinovjev replicava che sarebbe st3to ben felice di spostare il centro del movimento a Berlino, appena la rivoluzione tedesca avesse vinto (p. 227), e Lenin pronunciava una famosa critica al progetto « troppo russo >>di organizzazione, che i delegati stranieri avevano « firmato senza leggere e senza comprendere )) 1 • Nel modo stesso in cui nacque il Comintern, e nelle circostanze che ben presto isolarono l'Unione sovietica dal resto del mondo, si scorgono cosf le radici storiche di tendenze che piu tardi, anziché attenuarsi, diventarono gravi ed anacronistiche deformazioni dell'idea internazionalista. Dalla concezione dei due poli, russo e tedesco, di una rivoluzione europea, si venne rapidamente a considerare l'Unione dei Soviet come unico baluardo e guida del socialismo, come « patria dei 1 LENIN, Opere. scelte, II, p. 798. Biblioteca Gino Bianco
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