Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

Ltl « imminente rivoluzione mondiale » 47 contadini e l'insofferenza di strati operai, culminati nell'insurrezione di Kronstad sul pr1ncipio del '21. E intanto in Germania la disordinata « azione di marzo >> era fallita nel s~ngue, denunziando il distacco dei comunisti dalle masse. . Il 3° Congresso dell'Internazionale, nell'estate del 1921, riconobbe che la possibilità di prendere ~l potere in tutta l'Europa, benché reale, per il momento era sfuggita al proletariato. ~ qui si propone allo storico un interessante quesito, su quanto vi fosse di soggettivo o di esagerato nelle primitive speranze di rivoluzione mondiale, e quanto di obiettivo. La pubblicistica comunista ufficiale rigetta di solito· sulle esitazioni legalitarie o sull'estremismo dei dirigenti socialisti d'occidente la colpa del mancato allargarsi della rivoluzione. Ma le resistenze allora manifestate in molti partiti ad accogliere le ottimistiche previsioni dei bolscevichi dovrebbero forse essere tenute in maggior conto. Non di rado erano stati gli· stessi gruppi comunisti, in Germania e altrove, a .mettere in guardia i compagni russi dal credere alla catastrofe imminente del capitalismo. Piu spesso era l'isolamento della Russia, il mancato collegamento con altri paesi, a rendere difficile ai dirigenti bolscevichi di afferrare la complessità delle situazioni. I rappresentanti nazionali che r·isiedevano nel 1919-20 a Mosca spesso erano da anni staccati dalle esperienze del paese d'origine, e non potevano fornire un adeguato giudizio. Lo squilibrio che si registrò nella Internazionale a favore dell'elemento russo è cosa che va tenuta presente per comprendere molti errori di quei primi tempi e dei tem.pi successivi. Esso fu causa nel seno stesso dtlla Internazionale di vivaci discussioni, che le note all'edizione inglese riassumono abbondantemente. Si era cercato dapprima, consci di un pericolo di esclusivismo, di creare piu centrali di direzione. L'olandese Rutgers fu incaricat.o dal 1° Congress·o di costituire ad Amsterdam un ufficio per· l'Europa occidentale, che funzionò effettivamente dalla fine del '19, e un segretariato per l'Europa occidentale fu creato nello stesso periodo a Berlino con il tedesco Paul Levi, il bavarese Thomas, il polacco Bronskij. L'Esecutivo restava a Mosca, ma, assi~ura J ane Degras, <.< risulta chiaro da discorsi ed articoli dei dirigenti_russi di quel periodo che essi avevano tutta la speranza e l'intenzione di trasferire la sede -dell'Esecutivo in una capitale occidentale appena le condizioni fossero diventate favorevoli » (p~ 37). Il dissenso con i raggruppamenti estremisti, particolarmente forti in Germania e in Olanda, portò invece· nell'aprile 1970 al primo .drastico intervento Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==