Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

Alberto Caracciolo prima al vertice che nei singoli paesi. Ma l'eccezionalità della procedura si spiega .ancora una volta con la convi_nzione, specialmente viva tra i bolscevichi, che il crollo totale del capitalismo_ fosse alle porte. La situazione tedesca e ungherese sembravano dar conforto a questa convinzione: repubblica bavarese dei consigli, 'movimenti nella Ruhr e a Berlino, repubblica soviettista magiara. Il secondo congresso fu con- - vocato a Pietrogrado nel giugno 1920 con un manifesto che diceva: « Il 1° Congresso della I. C. fu l'alfiere del comunismo. Ora milioni di operai coscienti s-isono schierati in tutto· il mondo direttamente sotto le sue bandiere. Ora non è piu tanto questione di prop~ganda per l'idea comunista. Ora è cominciato il periodo della organizzazione del proletariato comunista e della battaglia diretta per ~a rivoluzione comu_- nista » (p·. 104). Fu una assise imponente, cui partecipavano sia pure come osservatori i rappresentanti di tutti i grandi partiti socialisti, ed erano presenti 41 delegazioni. Zinovjev, parlando in qualità di presidente del Comintern a un comizio a Mosca, proclamava il 7 agosto: « Io sono profondamente convinto che il 2° Congresso mondiale della I. C. precede un altro congresso n1ondiale, il congresso mondiale delle repubbliche sovietiche>> (p. 109). E Trotzkij, nelle conclusioni al congresso: « Il Consiglio economico supremo della Intesa imperialista sarà rimpiazzato dal supremo Consiglio economico del proletariato mondiale >> (p. I 73). Cadute le repubbliche di Baviera e di Ungheria, la speranza si trasferf sulle· vittorie 1ell'Armata rossa, giunta sotto le mura di Varsavia. Lenin aveva detto a Clara Zetkin che conquistando la Poloniala r~voluzione sarebbe divampata in Germania. I dirigenti bolscevichi erano convinti che l'unione delle forze di Rùssia e· di Germani~ avrebbe fatto crollare l'intero sistema. E in réaltà l'Internazionale comunista nacque essenzialmente come stretta intesa tra le forze proletarie di queste due potenze. La constatazione che si entrava in una fase di riflusso e di allontanamento delle immediate speranze rivoluzionarie fu data anch'essa dai disastri accaduti nei due paesi. Non solo l'Armata rossa aveva dovuto d'un tratto ripiegare dalla Polonia 1 , ma nell'interno stesso dell'Unione dei Soviet si era scatenato il malcontento dei 1 << Se l'Armata rossa nel 1920 avesse preso Varsavia - commentava Zinovjev due anni dopo - la tattica della I. C. oggi sarebbe stata diversa da quella che è. La ritirata strategica fu seguita da una ritirata politica di tutto il movimento operaio mondiale » (p. 308). Biblioteca Gino Bianco

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