Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

Galilei e la determinazione pragmatica del metodo 39 suo non voler d·eterminare il proprio pensiero scientifico· in una direzione filosofica se· ne deduce per altro verso, da parte di parecchi interpreti," che Galilei non fu· un filosofo. E l'argomentazione è usata spesso da chi poco prima l'aveva accusato di platonismo. Assai piu coerente Geymonat, dopo aver sostenuto il non platonismo dell'opera di Galilei, si ritiene costretto ad ammettere la sua non-filosoficità.. Tuttavia dubitiamo che questa difesa possa giovare completamente al Nostro, ed anzi tendiamo a credere che lo privi di una componente che, se pur confusa e incerta, s'intende, non può essergli negata: di essere « filosofo naturale >>,come egli stesso si definf, cioè un pensatore che contribuisce secondo le sue forze ad un grande e libero lavoro ·collettivo, impegnato soltanto da un intento attivo, da una scelta consapevolmente accettata di estendere indefinitamente il dominio scientificamente controllato dell'uomo sul mondo in cui è destinato a vivere. Valga, come posizione estremamente significativa, quel passo, scritto in terza persona, nel Discorso intorno alle cose che stanno in sull'acqua o che in quella si muovono ( 1612 ): « Se egli [Galileo J ha delle opinionì diverse dalle comuni, ciò è nato dall'aver, per lunghe osservazioni, conosciuto queste mal fondate e inabili a sciorre le difficoltà, che nascono, intorno a le cause degli effetti della natura, dal non voler mantenere sempre sottoposta la libertà del discorso all'autorità della nuda parola di questo o quell'autore, uomo di sensi e di cervello simile a molti altri figlioli della natura. E però, dopo aver messo le penne alle sue ali, le penne delle matematiche, senza le quali è impossibile sollevarsi di un solo braccio da terra, ha tentato di scoprire almeno qualche particella degli infiniti abissi della scienza naturale, la quale egli stima molto difficile e immensa, che conoscendo lui molti uomini particolari aver ·saputo perfettamente chi una e, chi un'altra e chi piu di una delle altre facultadi, crede che ·tutti gli uomini insieme, che sono stati e che saranno per l'avvenire, non abbiano saputo né forse siano per sapere se non una piccola parte della filosofia naturale >> 1 • Il che riporta immediatamente a Newton: « Non so che cosa penserà il mondo delle mie opere; quanto a me, mi sembra di non essere stato altro che un fanciullo il quale ha giocato sulla riva del mare e ha trovato ora un ciottolo un po' liscio, ora una conchiglia un po' piu leggiadramente variegata, mentre il grande Oceano della verità si stendeva inesplorato dava~ti a me>>. L'immagine del « grande oceano>>in, 1 Opere, IV, 653. Il corsivo è nostro. Biblioteca Gino Bianco

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