Galilei e la determinazione pragmatica del metodo .35 provazione formale della Chiesa, vista come unico luogo già organizzato, fondamentale e dominante. Approva·zione meramente formale, si badi, perché Galileo non pensa che. la Chiesa possa assorbire il metodo,, ma solo consentirne dall'esterno l'incarnazione in una « autonoma » e terrestre società di ricercatori. Egli è disposto a lasciare intatta la metafisica della Chiesa, purché il metodo ne vada esente e possa liberamente circolare e diffondersi. Ma Galileo non vede il pericolo e addirittura l'as-- surdo del tentativo. Gli manca l'arco culturale sufficiente per cogliere la. estrema audacia, e perciò la difficoltà dell'operazione. Galilei guarda al piano politico sociale dal piano del metodo, non il piano del metodo dal piano politico sociale. Ma il punto di vista della Chiesa sarà quest'ultimo. Galilei non si avvede che la Chiesa non potià accettare come complementare al proprio sistema un metodo che confuta il sistema in quanto tale, che ne rende gradualmente superflua l'influenza, che ne può distruggere, per estensione da scienza a scienza, da classe a classe, l'intero significato e potere. Non giunge dunque alla consapevolezza teorica del suo sforzo pragmatico. Tuttavia precisamente attraverso di esso egli ci lascia i dati sufficienti per interpretare lo spessore totale del suo metodo. Che a ben vedere, dunque, è composto di due elementi str~ttamente intrecciati: la formulazione di un metodo scientifico strumentale e la sua determinazione generale non metafisica in senso pragmatico. Questa chiave interpretativa, che abbiamo cercato di tracciare molto rapidamente sollecitati dall'impostazione geymonatiana, ci sembra consentire un meno faticoso scioglimento delle tante altre questioni dibattute intorno al pensiero di Galilei. La principale di queste si riferisce alla attribuzione di µna metafisica platonica al ·pensiero galileiano. Occorre veci.ere il problema separatamente nei due aspetti soprarilevati, anche se essi costituiscono insieme la ·« qualità >> del metodo. Dal punto di vista scientifico molti (e pensiamo decisivi) sono gli elementi che militano a favore di una interpretazione strettamente operativa del metodo galileiano. Certamente Galilei realizza la matematizzazione o meglio geometrizzazione della fisica. Tuttavia egli non pensa, come i neoplatonici, che i numeri o le figure geometriche costituiscono l'e~senza dei fenomeni naturali. Ciò che egli si propone di ottenere attraverso la matematica e la geometria è « il rigore dei concetti e delle deduzioni >>. Egli stesso aveva reagito, postulando la caduta naturale dei gravi, al sostanzialismo aristotelico (cp.e diversificava il moto dei vari corpi secondo la loro natura: terra ed acqua_ verso il basso; fuoco ed Biblioteca Gino Bianco
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