24 Lucio Colletti Schumpeter - è ben chiaro che se la teoria del valore fosse proprio questa, essa sarebbe certo da respingere. Una scienza economica che muovesse da tali premesse sconfinerebbe « illecitamente e surrettiziamente», com'egli ammette altrove, « nel campo del ?over essere »; sarebbe, cioè, una scienza solo per modo di dire. E non a caso, del resto, proprio questa è la critica a Marx che oggi si insegna nelle università e domani, forse, anche nei licei. Come è ben noto, questo luogo comune resta inscindibilmente legato in Italia al nome di B. Croce. « In una memoria accademica dal titolo significante: Sulla forma scientifica del materialismo storico che lessi il 3 maggio del '96 all'Accademia Pontaniana di Napoli - cos1 egli ha lasciato scritto - chiudendo il mio pensiero in una formula, dissi che il sopravalore marxista era la conseguenza di un paragone ellittico tra un'astratta società tutta lavo- _ratr~ce,assunta come tipo, e una società con capitale privato » 1 • La cosa è tanto vecchia, dunque, che io stento a credere che il pensiero di A. Giolitti sia proprio questo. Vero è che egli insiste e scrive che « il problema della divergenza del prezzo di produzione dal valore implica l'ipotesi di un prezzo "naturale " (!) e quindi "giusto" (!) >>Ma in quanto Giolitti affronta solo di scorcio questo importante tema, la cosa piu sensata è forse attendere ch'egli precisi meglio il suo pensiero, benché io escluda che egli possa trovare anche un solo passo nell'opera di Marx che venga a confortare la sua tesi. Il punto in cui, a mio avviso, Giolitti prende un'ipotesi per un'ipostasi, è questo. L'altro ci si presenta, invece, dove egli - in polemica con l'economia pura e.con la separazione «devastatrice>> tra economia e pol1tica - propone che il superamento della crisi sia cercato nel « "ritorno all'uomo" in senso marxiano; piu precisamente, nel ritorno al lavoro umano >)o Gli elementi fondàmentali, egli dice, dell'analisi economica di Marx sono due : I) « la distinzione del processo lavorativo sociale· dl produzione dal processo lavorativo semplice ( ...) )); 2) « la riduzione di ogni prodotto, di ogni bene economico, a risultato del lavoro umano, inteso questo come forza produttiva dell'uomo in generale e non nella sua forma storicamente determinata>> (ultimi due corsivi miei). Benché sia superfluo notarlo, osserviamo per abbondare in chiarezza che il n. 2, che Giolitti considera « il piu importante>>, è la precisa definizione del processo lavorativo semplice, e che ciò a cui egli vuol 1 B. CRo~E, Come n;a~q11e come mo:l il. marxi:mo teorico in Italia, appendice alla Concezione mat~rialistica della Storia d1 Lal;>r1ola,Bari 1945, pp. 292-93. Biblioteca Gino Bianco
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