Il concetto di lavoro in Marx 21 l' « appropriazione in generale », non meglio specificata, la proprietà privata -e di spacciare cosf quest'ultima, anziché come un istituto storico,. come uno stato di cose eterno, dettato e ricavato dalle « leggi >>stesse della natura. Per ridicolo che possa sembrare il « salto >>dall'appropriazione, come sinonimo della produzione « in generale>>, a quella determinata forma storica di appropriazione che è la proprietà privata,. l'economia politica borghese procede - dice Marx - proprio in questo modo: prima coglie la produzione nei suoi tratti piu generici; poi spaccia questi tratti come leggi eterne indipendenti dalla storia; infine, interpola in essi, del tutto sottomano (ganz unter der Hand), i rapporti ~i produzione borghesi « quali principi immutabili della società in abstracto >>. Dunque « la concezione che considera storicamente solo i rapporti di distribuzione e non anche i rapporti di produzione (...) si fonda sullo scambio e sull'identificazione del processo sociale di produzione col processo lavorativo semplice, che deve compiere anche un uomo artificiosamente isolato, senza alcun aiuto sociale >> 1 • Ma, se questa concezione è comune alle scuole nate dalla dissoluzione del pensiero economico classico, essa è anche, dice Marx, « la concezione di una critica iniziale, ancora timida dell'economia borghese >>:la concezione, cioè, del socialismo « urna- . ni tari o >>d, i Proudqon, e in genere della bellettristica ~ocialista di allora e di oggi. Ciò è tanto vero, che questo processo di ipostatizzazione viene richiamato da Lenin proprio in occasione della sua critica a Sismondi e alle dottrine economiche populiste. « Oggetto dell'economia politica - scrive egli nelle Caratteristiche del romanticismo economico - non è affatto la " produzione dei valori materiali", come spesso si dice (questo è l'oggetto della tecnologia), ma i rapporti sociali tra gli uomini nel processo di produzione. Solo se si intende la "produzione " nel primo senso è possibile separare da essa la " dìstribuzione ", e allora nella " sezione '" che tratta della produzione, il posto delle categorie di forme storicamente determinate dell'economia sociale viene occupato dalle categorie che si riferiscono al processo lavorativo in generale. Di solito queste vu~te banalità - egli conclude - servono esclusivamente a occultare le condizioni storiche e sociali. (Esempio: il concetto di capitale) >> 2 • In conclusione, dunque, come non è possibile considerare scientificamente i rapporti sociali, cioè « il rapporto dell'uomo con l'uomo », se non nella: 1 Das Kapital, III, Berlin 1951, p. 940. 2 LENIN, Opere, II, p. 191. Biblioteca Gino Bianco
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