-18 Lucio Colletti questo caso si ottiene il risultato di « introdurre di contrabbando un contenuto normativo in espressioni apparentemente scientifiche », cioè che l'elemento politico si maschera sotto « una veste di alta scientificità >>, ovvero - come commenta Giolitti -· eh~ « l'elemento normativo politico >>viene qui assunto e introdotto « in modo surrettizio e non esplicito>>.L'apparente eliminazione del rapporto tra economia e politica implica, in effetti, una « subordinazione dell'economia a una politica>> e, cioè, « l'assunzione sub specie reconomiae di premesse politiche determinate >>.Cosf - egli conclude - i termini del rapporto « vengono capovolti>>. È questo il punto a cui fa capo sia il mio consenso che il mio dissenso da Giolitti. Divido, infatti, con lui il riconoscimento che l'economia «pura>> opera un processo di ipostatizzazione mediante il quale un principio, per sua natura storicamente determinato, « viene universalizzato, ipostatizzato come principio di validità permanente »; e, quin~ di, che questa ipostasi ha per contropartita l'introduzione surrettizia di contenuti empirici astratti, cioè un'assunzione di dati di fatto non mediata, incontrollata, e perciò viziosa. Solo che, proprio in quanto Giolitti a mio avviso non coglie con chiarezza tutte le. implicazioni di metodo che qui sono in gioco, le conclusioni che entrambi ne ricaviamo· sono diametralmente opposte. Perçhé la .cosa sia chiara, consideriamo brevemente la natura di questo processo di ipostatizzazione alla luce di uno dei tanti testi di Marx in cui esso è analizzato: per es. alla luce dell'lntroduzi~ne (del '57) alla critica dell'economia politica. L'economia politica, specie postricardiana (che è poi quella che il Capitale chiama Vulgi:iroekonomie), non formula - dice Marx - le proprie astrazioni distinguendo quali siano i caratteri essenziali (specifici) e q1Jelli non essenziali di un determinato sistema di produzione, bens1 combinando semplicemente, attraverso. un procedimento formale, le proprietà comuni a situazioni e sistemi eterogenei, senza tener in alcun conto le loro differenze storico-concrete. Cos1, mentre per es. l'astrazione della produzione, la « produzione in generale >>,dà una nozione articolata e complessa che contiene, oltre ai caratteri generali comuni a qualsiasi tipo di produzione, anche i caratteri specifici che contrassegnano solo talune epoche a differenza di altre: gli economisti « volgari>> prendono di quest'astrazione proprio i caratteri « piu semplici >>,i caratteri comuni a tutte le epoche. Essi spiegano, cosf, che « nessuna produzione è possibile senza uno strumento di ·produzione,· - questo strumento non fosse altro che la mano »; o Biblioteca Gino Bianco •
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