116 Il convegno per la piena occupazione gio " la parola " piano " ha il solo significato di misure intese a utilizzare le risorse locali inutilizzate e di ottenere il minimo indispensabile - per un italiano che vive in un continente civile - di scuole, di strade, di acque, di servizi pubblici e di pubblica utilità ... La riviviscenz~ di queste depauperate cellule periferiche del tessuto sociale potrebbe dare, attravèrso la somma di mille impulsi capillari, un nuovo "tono " ed un nuovo vigore a tutto l'organismo sociale e, in primo luogo, alle azioni centrali dei pianificato~i che, come l'esperienza insegna, in tutti i paesi, non hanno mai la possibilità di , vedere o di darsi pieno carico delle condizioni di arretratezza dei lontani villaggi, dispersi nelle montagne, nelle colline o nelle lande di pianura ... ». Il Molinari, inoltre, ha messo in luce un altro importante aspetto del rapporto tra programmazione centrale e iniziative locali quando ha osservato che « prima di sradicare una popolazione dal suo comune» (come avverrebe secondo il Piano Vanoni che prevede un trasferimento di popola- .zione dall'agricoltura all'industria), bisogna chiedersi « se, ed in quale misura, esistano i17, loco risorse tecniche e naturali inutilizzate che ·consentano di aumentare il reddito e l'occupazione sul posto o nelle immediate vicinanze ». Sylos Labìni ha sottolineato l'efficacia delle iniziative locali nell'agricoltura - guando l'arretratezza è tale che anche modesti investimenti possono avere sensibili effetti sulla produzi~ne e ìa produttività - e nelle piccole attività produttive semi-artigianali di carattere integrativo. L'on. Riccardo Lombardi ha esortato a una iniziati va « dal basso » che sia « semplice, decentrata, volontaria » e che abbia perciò « come caratteristica di non entrare in concorrenza con i piani di iniziativa statale, regionale, comunale ove essi esistono, e neppure con quelli pluriregionali (Cassa del Mezzogiorno); tanto meno con le imprese private ». • · -L'opera di Danilo Dolci presenta in notevole misura queste caratteristiche · e soddisfa quelle esigenze. Ma soprattutto va sottolineata la sua importanza sociale. Dolci agisce negli strati piu disgregati .della società meridionale, privi non solo di coscienza di classe ma di coscienza civile, lo!}tani e quasi inaccessibili dall'influenza dei sindacati e dei partiti. In una tale situazione ha senso il digiuno e hanno senso le proteste e le denunce scritte - firmate dai pochi che sanno leggere e scrivere e segnate con la croce dai tanti analfabeti - contro le vessazioni sistematiche inflitte a quella povera gente. Questa azione ha già fatto diminuire abusi e soprusi nella comunità in cui opera Dolci e ha portato all'approvazione di un progetto di costruzione di una grande diga nella zon~ di Partinico finanziato dalla Cassa del_ Mezzogiorno. Essa ha suscitato fattive solidarietà, anche all'estero: basti ricordare i nomi di Gunnar ·Myrdal, di J osuè de Castro e di Alfred Sauvy tra le adesioni al Convegno di Palermo, la traduzione francese dei libri di Dolci, il programma che la televisione inglese ha dedicato alla sua opera. Biblioteca Gino Bianco
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