Una riduzione «popolare» di un Gramsci ufficiale 113 precisamente, è il risultato della stabilizzazione di una doxa ufficiale e la sua divulgazione, il prodotto di una sedimentazione interpretativa di dieci anni di « ufficialità ». Proprio perché ci troviamo di fronte a una breve summa che raccoglie, conservato e depositato, tutto il patrimonio dogmatico, diremmo che è necessaria un'operazione di cri~ica storica. Ed è questo il momento, infatti, della critica storica, della « filologia vivente» della conoscenza e dell'attività politica, per dire con le bellissime parole di Gramsci: che significa, evidentemente, partecipazione alla ricerca di tutti e non degli happy f ew iniziati e potenti. È il momento della «critica». Non della opposizione polemica, aprioristica, « totale » - anche se si deve portare il proprio metodo critico _su tutti gli aspetti del pensiero marxista e gramsciano - ma della opposizione concreta, determinata, approfondita. Tornando su un'opera come questa, inizieremo un'indagine per ristabilire le possibilità e i principi della ricerca: dalle condizioni «materiali» della lettura a quelle della sua comunicazione e della partecipazione di tutti ad essa; dalla possibilità di una interpretazione libera e critica, alla indagine sul Gramsci « inedito », inaccessibile, omesso e alla ricostruzione completa del pensiero di Gramsci, con il necessario appoggio documentario senza the questo si risolva in una guerra delle citazioni, in ogni caso di tono autoritario, ma sia la base di una cono- . . scenza cr1t1ca. Proprio perché non crediamo infine al «testo», né ad alcun magistero interpretativo, né alla unicità della tradizione (che· è tipica di ogni dogmatismo), tenteremo, dopo tante semplificazioni, riduzioni, genericità, un ristabilimento materiale (cioè documentario) e critico (cioè di incipiente disegno interpretativo) dei testi gramsciani, partendo da questa antologia, per il significato pratico che essa assume dal fatto di essere una sorta di summa ufficiale di una cronaca e una pratica dei dieci anni. Oltre questa rapida nota d'avvio ritorneremo a parlare dell'opera di Salinari e Spinella, impegnandoci, sulle pagine di questa stessa rivista, nell'analisi particolare e specifica del testo gramsciano raccolto nella ant~logia al di fuori di ogni convenzionalità e di ogni silitrico. Che è poi, sia pure iniziale e propedeutico, l'unico modo non polemico e tattico, ma scientifico e realmente politico, di praticare un metodo di ricerca. GIANNI ScALIA • Biblioteca Gino Bianco I
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