Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

. Note e commenti LE MORALI DEL SATELLITE Un tale, tra coloro che il lancio del -primo satellite aveva piu depresso, s'è poi consolato per questo: che nei modi i:ficui l'urpanità, in quell'occasione, ha creduto di festeggiare se stessa, gli è parso di riconoscere il segno d'una stoltezza familiare e antica; la garanzia, dunque, che il radicale rinnovamento da lui per un istante temuto non si avvererà: Meno male, queste iperboli di poeti e di uffici turistici, queste esagerazioni di commentatori mi consolàno, mi inducono a pensare che probabilmente non siamo ancora all"origin e di un definitivo rivolgimento dell'umanità, ne siamo forse ancora lontanissimi [P. MoNELLI, Acqua sul fuoco, in « La· Stampa )) 25-10]. E non scherza affatto. Intende dire - anzi dice in tutte le lettere - che quelle (secondo lui) iperboli ed esagerazioni (tria, se lui stesso se l'era vista cosf brutta, perché iperboli? perché esagerazioni?), quelle sciocchezze insomma, gli hanno restituito intatta la sua fede piu cara: quella nella dabbenaggine degli uomini e nella loro incapacità di progresso. Non si tratta di un caso limite, dell'isolata bizzarria di un cinico. Da un esame un po' attento, comparativo, dei commenti di stampa sugli sputniki, risulta infatti che una· sola, identica preoccupazione soggiace a tutte le « ponderate obiezioni », a tutte le « prudenti riserve » che illuminati di ogni calibro e stampo hanno piu o meno prudentemente e ponderatamente avanzato sotto il primo choc dell'avvenimento. E questa preoccupazione non è - neppure nei piu sinceri, in coloro che illudono prima di tutto se stessi ~ che allo « strabiliante progresso tecnico» non s'accompagni un corrispondente progresso culturale e morale; ma al contrario: che al salto quantitativo nello spazio faccia inev,:tabilmente riscontro un salto qualitativo nelle coscienze; che il ridimensionamento del rapporto uomo-natura inevitabilmente promuova, anzi completi e consacri, la trasformazione già in atto dei rapporti degli uomini tra di loro; e che quest'ultima trasformazione, a sua volta, inevitabilmente conduca a quella delle istituzioni e del costume. In br-eve, ciò eh.e si sospetta e si teme, non è che oggi i di.versi aspetti del progresso si appongano: ma che siano per fare tutt'uno, anche oggi, come sempre hanno fatto. Certo, non d~ tutti dovremo aspettarci lo scoperto cinismo del pubblicista ora citato, il quale confessa senz'altro di avere a cuore, dell'uomo, soBiblioteca Gino Bianco

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