Passato e Presente - anno I - n. 1 - gen.-feb. 1958

• La élite del potere negli Stati Uniti 99 Il ritorno impossibile. Nel capitolo conclusivo, il Whyte riassume le sue fondatissime accuse contro l'Organizzazione e l'Etica Sociale, e, dopo aver notato che nessuna soluzione preconfezionata è possibile, termina col dire che l'individuo deve battersi « non stupidamente, né egoisticamente» contro l'Organizzazione. (Un simile invito pare implicito nell'opera del Mills). Ma come dovrebbe articolarsi tale reazione? Studiando le human relatt:ons senza dare per scontato a priori che l'essenziale è ottenere l'equilibrio, l'integrazione e l'adattamento dell'individuo al gruppo. Riportando l'accento dalla « dinamica di gruppo>> alla « dinamica individuale». Praticando ad ogni livello della società una sorta di « allargamento delle mansioni», di modo che all'individuo e non alla squadra spetti la responsabilità del lavoro eseguito. L'idea centrale della sua tesi, insomma, è quella stessa « che animava il pensiero occidentale molto tempo prima· della Rivoluzione Industriale, il Calvinismo o il Puritanesimo >>: « l'individuo, piuttosto che la società, deve essere il fine supremo>>. Ora tutto questo potrebbe passare, se non fosse che l'autore mostra di volere un ritorno a qualcosa che la stessa presenza dell'Organizzazione storicamente nega ed esclude. I tempi dell'individuo come monade opposta alla società e da essa distinta, si tratti del principe rinascimentale o del borghese ottocentesco, sono irrevocabilmente finiti, e l'apparato produttivo su cui si regge il mondo moderno è lf per assicurare o la liquidazione storica di ogni forma di individualismo (e di individualità) attraverso il trionfo dell'Organizzazione, o, previo un nuovo ordinamento della società - quale ancora non è dato vedere - la nascita di un nuovo individualismo attinto e garantito socialmente. In piu la lotta contro l'Organizzazione non è perduta in partenza solamente se vengono rifiutati i limiti entro i quali essa vorrebbe lottare; gli strumenti della manipolazione non vanno rovesciati e ritorti contro l'avversario, poiché anche il loro contrario è negativo, ma respinti e sostz.tuiti. È la politicità nel senso piu largo che occorre salvare, e per far questo non si deve e non serve apprendere le t~cniche di dominio dell'Elite del Potere per ritorcergliele contro, o per modificarle in modo da ridurne la nocività; è il richiamo· alla libera collaborazione degli individui che, estraniati, sanno di esserlo, è la barriera delle coscienze rimaste politicamente sensibili e disponibili verso cui occorre puntare. Per finire: non chiediamo a questi libri piu di quel che possono dare. Che è molto. Di fatto, finché rimane qualcuno che, come i loro due autori, abqia la capacità di sentire e descrivere il dramma, l'alternativa è ancora aperta, la partita non è ancor vinta per l'Organizzazione. LUCIANO GALLINO 1uliotecaGino Bianco

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